Novità al rialzo a breve sul fronte dei prezzi della benzina, che si aggiungeranno agli aumenti di elettricità e gas, creando ulteriori problemi per i consumatori, singoli e aziende.
Il prezzo del petrolio è in deciso rialzo e ai massimi da due mesi. Il Brent sale di oltre l'1,11% a 85,58 dollari al barile, mentre il Wti avanza dell'1,21% a 83,11 dollari al barile.
Mentre un mese fa si temeva che la nuova variante Covid-19 avrebbe riacceso un lungo periodo di restrizioni sanitarie, che avrebbe pesato sui viaggi globali e quindi sulla domanda di petrolio, Omicron finora sembra aver avuto un effetto limitato. Intanto i produttori hanno difficoltà a soddisfare la domanda. L'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) e i suoi partner (Opec+) hanno annunciato aumenti marginali dei loro obiettivi di produzione mese dopo mese, ma hanno fatto fatica a raggiungerli. (1)
Finora la crisi energetica ha “furbescamente” (?) tenuto nascosto il prezzo della benzina, come se non fosse uno degli elementi che scatenano il rialzo dei prezzi per tutti, consumatori e produttori. Probabilmente perché, a differenza di luce e gas, questo prezzo è sempre stato altissimo e molto irrazionale
(circa il 70% di componente fiscale).
Il prossimo inderogabile aumento in arrivo, insieme alle difficoltà di produzione, creerà non pochi problemi, che aggraveranno quelli già in atto e, per i quali, le soluzioni tampone del governo sono decisamente insufficienti.
Un contesto in cui, rivedere la componente fiscale, come è stato fatto per luce e gas, diventa fondamentale.
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https://avvertenze.aduc.it/notizia/petrolio+prezzi+al+massimo+due+mesi_138482.php
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