testata ADUC
PREZZO BENZINA: CHIAREZZA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
23 agosto 1997 0:00
 

FACCIAMO I CONTI IN TASCA AI PETROLIERI E CHIEDIAMOGLI COSA STANNO FACENDO OLTRE A PRENDERE PIU' SOLDI DALLE TASCHE DEI CONSUMATORI. FORSE COSI' IL GOVERNO USCIRA' DALL'IMMOBILISMO E DALLE DICHIARAZIONI FATALISTE CON CUI SI DISPIACE E BASTA. Firenze, 23 Agosto 1997. La valuta Usa e' drasticamente calata e la Q8 ha aumentato i prezzi, mentre le altre aziende petrolifere, soprattutto l'Agip, non hanno fatto nulla. In Spagna -che e' un Paese paragonabile all'Italia per il costo della vita- ieri il prezzo della benzina e' sceso di una pesetas proprio per la mobilita' del dollaro, raggiungendo le 119,5 pesetas al litro, cioe' Lit.1.380 rispetto alla forbice del prezzo italiano di 1920/1935.
Il Governo -che si e' sentito solo per voce del sottosegretario all'Industria Umberto Carpi- fa sapere che "gli dispiace e vorrebbe che le vicende agostane non fossero la scusa per ritardare il programma che le aziende petrolifere hanno concordato con il Governo per il riassetto della rete".
I consumatori, a questo punto, esigono chiarezza dai petrolieri e tutela dal Governo -dice Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc.
Chiediamo ai petrolieri di essere piu' trasparenti, perche' le cose continuano a non tornarci. Secondo i calcoli dell'Antitrust, le prime quattro aziende petrolifere italiane, nel periodo 1993-95, hanno investito nella rete meno della crescita dei guadagni: il prezzo industriale di un litro di super e' salito del 10% (da 403 a 443 lire), mentre il margine dei petrolieri e' aumentato del 100% (da 20 a 40 lire). E gli investimenti sulla rete sono aumentati del 50% (da 10 a 15 lire per ogni litro).
Vorremmo sapere perche' non investono abbastanza e anche quanto hanno investito dal 95 ad oggi. Il sospetto che non investano a sufficienza, vendendo oltre che chiudendo alcuni punti di distribuzione, e' forte. E se chiudono senza vendere, impediscono ad altri di essere sul mercato e far loro concorrenza: un comportamento da cartello monopolistico, che impedisce al mercato di svilupparsi, condizionandolo esclusivamente alle proprie scelte, e imponendo i propri prezzi ai consumatori.
E al Governo che si "dispiace" e basta chiediamo di essere tutelati nei nostri diritti di consumatori, cioe' che operi per sbloccare questo stallo, in cui gli unici a pagare sono i consumatori.
Sia chiaro, al Governo non chiediamo assistenza, ma tutela con l'applicazione delle leggi, per esempio quella del codice della strada: meta' degli attuali distributori sarebbe irregolare a causa della distanza dal marciapiede, e forse i petrolieri, invece di investire per mettersi in regola preferirebbero investire per una vera ristrutturazione della rete.
Ci chiediamo: ha il Governo questa volonta'? Oppure e' condizionato dal fatto che il Tesoro detiene il 51% del pacchetto azionario dell'Agip, e quindi cambiare politica rispetto a quella attuale, significherebbe solo investire di piu' e guadagnare di meno?


 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS