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PRIVATIZZAZIONE DELL'ENEL
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Comunicato 
14 novembre 1998 0:00
 

CONTINUA LA BEFFA DEL SECOLO
L'ADUC PREPARA LE DENUNCE

Firenze, 14 Novembre 1998. Una trasmissione televisiva della rete di Stato, Mahastricht Italia, a cui partecipava il presidente dell'Enel Chicco Testa, ha confermato, per chi ancora avesse dei dubbi, che l'operazione privatizzazione e' tutta una questione interna dell'Enel.
Interviene il presidente nazionale dell'Aduc Vincenzo Donvito.
Su questa privatizzazione siamo invasi di demagogia, false o mezze informazioni, tutte studiate ad arte per non far capire il vero motivo di tutta l'operazione: rispettare gli impegni presi in sede Ue, cambiando tutto per non cambiare niente, soprattutto la qualita' e il costo del servizio all'utenza. L'intervento del presidente Testa e' stato esemplare: la privatizzazione dell'Enel e' cosa loro, dove gli utenti saranno confermati come soggetti pagatori di un servizio erogato in regime di monopolio. Quella che chiamano privatizzazione non e' altro che lo smembramento dell'attuale Enel in tante societa' interamente controllate dallo Stato o dove, in alternativa (se proprio dovesse verificarsi), vigera' il potere di veto dello Stato grazie alla golden share.
L'Enel ha bisogno di riorganizzarsi perche' e' un'azienda che riesce a malapena a sopravvivere a se' stessa, con percentuali di produttivita' degli impianti che sfiorano solo il 38%. Non solo -ma proprio come ha confermato il presidente Testa in questa trasmissione- eroga energia ad alcune grandi aziende "private" facendola pagare meno della meta' di quanto il prodotto base costi a loro, come nel caso dell'Azienda Fs … che non e' un piccolo consumatore. E questo e' quello che sappiamo: chissa' quanti altre situazioni simili esistono, ma e' solo una conferma: come siamo tutti uguali di fronte alla legge quando a pagare sono gli utenti verso lo Stato (e mai viceversa), altrettanto succede rispetto alle potenzialita' economiche: le aziende pubbliche cosiddette privatizzate hanno vantaggi economici studiati ad arte per ammazzare qualunque concorrenza, proprio come accade con la Telecom.
Ai consumatori poco importa se a fornire l'energia sia un'azienda o un gruppo di aziende con lo stesso proprietario. I consumatori vorrebbero pagare l'energia ad un prezzo giusto, rapportato a quello di altri Paesi ad economia cosiddetta occidentale, con un servizio di qualita', e vorrebbero soprattutto non essere obbligati a compralo da un solo venditore, perche' in questo modo non possono far valere l'unico potere contrattuale che hanno: cambiare negozio quando il commerciante gli ha rifilato una schifezza … e qui, di schifezze ce ne sarebbero da vendere.
Il bla bla di questi giorni non ci offusca, non ci fa perdere di mira cio' che per un consumatore e' importante, e registriamo quello che succede, affilando le armi per denunciare all'Antitrust italiano e a quello Ue, la grande presa in giro che si sta compiendo in questi giorni, a danno degli impegni presi, dei consumatori e dei contribuenti.
 
 
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