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Comunicato 
3 febbraio 1999 0:00
 

STANNO UCCIDENDO ANCHE LE LIBERTA' PIU' INTIME: QUELLE SUL CORPO, CREANDO UN MERCATO CLANDESTINO.
SILENZIO-ASSENSO PER L'ESPIANTO: IL CORPO NON APPARTIENE ALLO STATO.

Firenze, 3 Febbraio 1999, Interviene l'Aduc, per voce del suo presidente Vincenzo Donvito.
Proprio una brutta legge e inutile, perche' stanno vendendo le liberta' dei cittadini sul tavolo del compromesso politico, dell'esigenza di mantenere maggioranze e minoranze che si sono formate con altri intenti, scippando il diritto all'intimita', al rapporto con il corpo e alle scelte conseguenziali su di esso, legate a sentimenti ed esigenze che nella maggiorparte dei casi hanno poco a che fare con la razionalita'. La lezione storica dell'aborto non e' servita a nulla: in Italia esiste una legge sull'aborto solo perche' lo hanno confermato piu' volte i cittadini, uno per uno, col referendum, non tanto perche' il Parlamento -per evitare il referendum, per l'appunto- approvo' la legge Fortuna: la scelta e' stata espressa dalla coscienza di ognuno, rispettando la liberta' di chi la pensava in modo diverso, non imponendo una morale. Quella approvata ieri alla Camera, e' l'imposizione di una morale, di come e' giusto o meno avere figli, che non cambiera' le opinioni di chi la pensa diversamente, ma li spingera' al mercato clandestino o all'estero, cosi' com'era con l'aborto.
Quello che noi contestiamo e' il diritto stesso, per un Parlamento, a promulgare leggi in materia.
Il massimo dell'aberrazione giuridica, infine, e' stato toccato col silenzio-assenso per l'espianto di organi, perche' c'e' una legge non scritta -quella dell'intimita'- che viene palesemente violata: l'intimita', proprio per essere tale, non puo' avere alcuna legge dello Stato come riferimento, ma solo il proprio io. E' per questo che il corpo non appartiene allo Stato, ma solo all'individuo, che e' libero di deciderne cosa farne senza l'obbligo di comunicarlo a chicchesia; ognuno e' libero di credere che dopo la morte del corpo ci sia qualunque cosa, e perche' questa liberta' sia tale non puo' essere certificata e normata.
Lo Stato, invece di prevedere campagne promozionali per spiegare ai cittadini l'utilita' o meno di donare i propri organi, per non turbare gli equilibri politici del Governo (che diventerebbero scintille per decidere come fare queste campagne), preferisce trincerarsi su ignoranza e disinformazione, curando sul fatto che le tanto decantate lettere che dovrebbero giungere a casa degli utenti del SSN per l'adesione o meno all'espianto degli organi, finiranno con molta probabilita' nel cestino.
E' un motivo che si ripete: per meglio governare occorre che i sudditi siano ignoranti, disinformati. E questa legge fa proprio alla bisogna.
Forse hanno proprio ragione il prof. Severino Antinori e l'on.Peppino Calderisi, quando
 
 
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