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PROSTITUZIONE E MULTE STRADALI
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Comunicato 
14 agosto 1998 0:00
 

COME NON RISOLVERE NULLA E COMPLICARE DI PIU’ LA VITA A TUTTI:
PER L’ADUC SEMBRA QUESTO IL MOTIVO CONDUTTORE CHE ISPIRA GLI AMMINISTRATORI CHE USANO IL CODICE DELLA STRADA PER IMPORRE UNA MORALE. IL SOGNO DEI COMUNI CHE VORREBBERO ARRICCHIRSI CON LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE.

Firenze, 14 Agosto 1998. Come avevamo previsto nei giorni scorsi, l’esempio della Versilia e di Firenze, sta dilagando a macchia d’olio: i frequentatori di chi vende sesso, e i curiosi di questo mercato, sono sotto gli strali degli amministratori locali che, non sapendo piu’ che pesci prendere, cercano di risolvere il problema dell’ordine pubblico messo in pericolo dalla presenza in strada della prostituzione, con metodi che non fanno altro che aggravarlo.
Cosi’ interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell’Aduc, che continua:
Le denunce per atti osceni a chi chiede il prezzo della prestazione, serviranno solo ad intasare le gia’ strabordanti preture di inutili procedimenti, dove tutti gli accusati saranno assolti. Le multe per sosta vietata ai vari curiosi, finiranno tutte davanti al Prefetto, che non potra’ che annullarle.
Il sogno di alcuni amministratori comunali che -con queste multe e quindi sfruttando la prostituzione- pensavano di arricchirsi, si infrangera’ sulla capacita’ di autodifesa dei cittadini. Non sappiamo cos’altro si potranno inventare, ma, visto l’andazzo … c’e’ poco da sperare: saranno provvedimenti che usano la legge e la norma in modo difforme rispetto al motivo per cui esistono: con l’unico risultato di creare una grande confusione, e aver trasmesso al cittadino il concetto di un’amministrazione borbonica, lontana e criminalizzatrice.
Se poi aggiungiamo a questo che alcune questure procedono anche al sequestro dei preservativi in possesso di chi si prostituisce, non e’ fantasioso ipotizzare il reato di attentato alla salute pubblica; o forse, per alcuni, la salute pubblica non e’ piu’ tale quando si e’ in presenza di atti e comportamenti che non rientrano nella propria moralita’?
La prostituzione si spostera’ da una parte all’altra, vagando e combattendo contro l’arcangelo di turno, ma continuera’ ad essere il ritornello irrisolto di una canzone senza fine.
Ma possibile che quel che succede in citta’ come Amsterdam, o in molte altre citta’ della Germania, sia proprio frutto del maligno? Il paragone con cio’ che succede in altri Paesi dell’Europa –usato ed abusato- questa volta non vale?
Continuiamo pure a farci male, con spettacoli –questi si’ civicamente
 
 
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