LA RIVISTA DI FOTOGRAFIA ZOOM FA PUBBLICITA' AD UN'OFFERTA CHE NON E' QUELLA CHE POI REALMENTE VIENE DATA A CHI L'ACQUISTA. L'ADUC HA PRESENTATO DENUNCIA ALL'ANTITRUST. Firenze, 3 Ottobre 1997. Una pagina pubblicitaria sui piu' importanti quotidiani nazionali, in questi giorni, invita "Alla scoperta della foto digitale", pubblicizzando tre riviste dell'Editrice Progresso. Per una di queste, Zoom, c'e' un'offerta: "il primo cd di fotografia digitale" e l'elenco dei programmi di software contenuti. E accanto, in un riquadro, un titolo: "950.000 lire di sconto" per l'acquisto del programma Live Picture 2.6, e altre offerte vantaggiose.
"Abbiamo acquistato la rivista, perche' l'offerta era decisamente interessante, ma c'era il trucco". Cosi' fa sapere il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito. "I programmi contenuti nel cd erano soltanto dei "demo", cioe' dimostrativi di come e cosa si puo' fare con quei programmi. Sono promozioni che si trovano regolarmente in circolazione, grazie proprio alle case produttrici, per stimolare il mercato; sono programmi con cui si possono effettuare solo alcune delle funzioni previste dalla versione completa, e qualche volta "scadono" dopo un po' di tempo: hanno, cioe', un software che da una certa data si blocca.
Abbiamo riletto meglio la pubblicita', ma non abbiamo trovato alcuna parola che potesse far comprendere che i programmi offerti con quel cd fossero esclusivamente dimostrativi.
E a quel punto abbiamo anche notato meglio l'architettura della pubblicita': il riquadro dello sconto di 950.000 lire era volutamente messo accanto all'elenco dei programmi contenuti nel cd, perche' lo sconto potesse essere facilmente associato agli stessi programmi e far credere che riguardasse proprio loro.
Motivi sufficienti per chiedere l'intervento dell'Antitrust.