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LA RAI DI ZACCARIA
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Comunicato 
15 febbraio 1999 0:00
 
E LA PRATICA DI UN SERVIZIO PUBBLICO CHE AMMAZZA IL MERCATO E LA QUALITA' DELLO STESSO.

Firenze, 15 Febbraio 1999. Senza stupore abbiamo letto le intenzioni del presidente della Rai, Roberto Zaccaria, sulla "scala mobile" che dovrebbe garantire alla Rai di mantenere il primato nel settore, senza rischiare di farsi scavalcare: quando ha bisogno di piu' soldi, li prende dal mercato pubblicitario, a detrimento dei suoi concorrenti, che sarebbero costretti dalle norme ad abbassare i tetti pubblicitari.
Senza stupore! Perche' la Rai "di tutto, di piu' …." e' ormai prevedibile nella sua linea di condotta e di proposta -venendo costantemente meno agli impegni presi in sede comunitaria- dove, solo perche' e' investita di quello che chiamano servizio pubblico, tutto gli deve essere concesso.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
In questa guerra di no-mercato, combattuta ad armi impari dai contendenti (Rai e tv private), il modo arrogante in cui la Rai gestisce il suo potere sta portando ad un unico risultato: il decadimento della qualita' di quel servizio che dovrebbe dare ai cittadini, e per cui percepisce soldi direttamente dallo Stato e dai cittadini che obbligatoriamente pagano il cosiddetto canone.
Noi siamo portati a credere che la qualita' nasca dalla concorrenza e dalla uguaglianza delle condizioni di partenza; proprio il contrario di quanto avviene oggi e di quanto vorrebbe rafforzare il presidente Zaccaria con la sua proposta di "scala mobile".
Siamo eccessivi? Passate una giornata a vedere la tv di Stato e, se riuscite ad arrivare alla fine della serata in condizioni mentali e fisiche non alterate, vi renderete conto che avrete sprecato questa giornata e diminuito notevolmente il livello di informazione e di formazione civica. Una situazione di scadimento del prodotto che e' determinata dalla rincorsa al primato del mercato, piuttosto che alla qualita' del servizio: proprio il contrario di quello che dovrebbe fare un servizio pubblico.
Il referendum dove gli italiani consigliarono la privatizzazione della Rai, inoltre, sta per essere maciullato sempre dal presidente Zaccaria, che intende applicarne lo spirito cambiando solo il nome ai proprietari, ma non il portafoglio: in perfetta linea con il meccanismo di privatizzazione delle aziende pubbliche che si e' messo in moto da alcuni anni.

 
 
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