Ato, Autorità Toscana centro (Firenze, Prato e Pistoia: 50 Comuni) per la gestione dei rifiuti ha deciso di aumentare le proprie tariffe del 6,6%. I conti del gestore del servizio, Alia, non tornano per vari motivi: essenzialmente la mancanza di un inceneritore e il costoso smaltimento portando i rifiuti fuori della regione (1).
E quindi? Hanno deciso di far pagare l’utenza.
Alia spa, di cui sono azionisti i Comuni a cui presta i servizi, è una impresa che monetizza gli utili (quando li ha) e pubblicizza i debiti (che li ha quasi sempre).
Facile fare impresa in questo modo: devono rendere conto del loro operato a se stessi. Quando hanno difficoltà, non c’è bisogno di iniziative che coniughino e affrontino il mercato, semplicemente perché questo mercato non c’è:
sono monopolisti. Una qualunque impresa cercherebbe di capire come mantenersi i clienti e dare loro un servizio che non faccia scegliere la concorrenza. Qui la concorrenza non c’è. Chi paga per le scelte sbagliate o difficili? Forse ridimensionano l’azienda, stringono i denti e gli stipendi? No: aumentano le bollette. Quello che nel mercato si chiama utente o cliente, per loro è un suddito, senza libertà di scelta, che deve sempre pagare.
La questione non è così semplice, direbbero quelli che hanno votato per l’aumento delle bollette: chi raccoglierebbe i rifiuti?
Invece è semplice: non è il mercato la nostra forma di economia? Perché qui il mercato non c’è, come in tanti altri servizi di pubblica utilità?
Forse è il caso di ripensare e organizzare tutto. Anche le politiche sui termovalorizzatori.
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https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/21_giugno_15/toscana-centro-arrivo-bollette-stangata-rifiuti-6-cento-piu-l-anno-fino-2025-6c840af0-ce08-11eb-b3cc-7685f3a3aba2.shtml
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