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Rimborsi voucher viaggi. Il pasticcio di chi poi userà i soldi del PNRR
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Comunicato di Redazione
22 novembre 2021 17:19
 
Chi aveva prenotato e non ha viaggiato causa covid, ha avuto un voucher (1) dal proprio operatore. Alcuni di questi operatori sono falliti o in stato di insolvenza e non hanno potuto onorare questo voucher. Il viaggiatore ha avuto un salvagente dallo Stato, che si è fatto carico con un Fondo delle insolvenze di questi operatori.
La buona notizia finisce qui.
Il Regolamento del Fondo (2), dopo aver ricordato che lo scorso anno erano stati stanziati 5 milioni poi non inseriti in bilancio (dimenticati?), mira a ripartire 1 milione di Euro per l’anno 2021.
Il ministero del Turismo, entro il 15 dicembre, dovrà approntare la piattaforma per la richiesta. Che dovrà essere presentata entro il 31 dicembre 2021 allegando:
- atto con cui è stato dichiarato il fallimento o lo stato di insolvenza;
- i voucher scaduti;
- la richiesta di rimborso effettuata nei confronti degli operatori turistici e vettori, dopo la scadenza dei voucher (18 mesi per i pacchetti turistici [3] e 12 mesi per i soli titoli di trasporto).
Infine, il milione di Euro messo a disposizione sarà ripartito proporzionalmente tra tutti coloro che avranno fatto domanda (4).

Cercando informazioni sul web del ministero del Turismo, non si trovano, ma entrando nel sito si viene accolti da una trionfale informazione che ci cono 2,4 miliardi di soldi del PNRR che verranno spesi per il turismo…. Certo se i modi di spenderli sono quelli che abbiamo descritto….

NOTE
1 – periodo 11 marzo/30 settembre 2020
2 - “DISPOSIZIONI APPLICATIVE FONDO INDENNIZZO TITOLARI VOUCHER” https://www.gazzettaufficiale.it/showNewsDetail?id=4240&backTo=archivio&anno=2021&provenienza=archivio
3 – a luglio scorso, però, i 18 mesi sono diventati 24 (il legislatore non se n’è accorto?) e, di fatto, alla scadenza per questo tipo di domanda nessuno avrà un voucher scaduto: le prime scadenze sono 4 marzo 2022, visto che i primi viaggi annullati per covid erano di marzo 2020.
3 – non si può escludere che chi fa domanda per un rimborso di 1.000 euro, si ritrovi con la concessione di qualche decina di euro (se gli va bene).
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