UTENTI AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE?
NO, GRAZIE! PER L'ADUC SAREBBE LA SINDACALIZZAZIONE DI ISTANZE ESTERNE A LOGICHE SINDACALI: INTERLOCUTORI DEGLI UTENTI NON SONO GLI SCIOPERANTI, MA IL GOVERNO E LE ISTITUZIONI, PERCHE' FACCIANO RISPETTARE LE LEGGI O LE CAMBINO SE INSUFFICIENTI E/O DANNOSE.

Firenze, 17 Novembre 1998. Il ministro del Lavoro ha fatto sapere che sarebbe opportuno che le rappresentanze degli utenti, in caso di sciopero, sedessero allo stesso tavolo con le parti sociali.
"No, grazie! Le istanze degli utenti e dei consumatori troverebbero la loro morte su qualunque tavolo di concertazione, prendendo le parti di chi parte non e', perche' i diritti in questione non sono appannaggio di una categoria economica e/o sociale, ma di tutti i cittadini, compresi gli stessi fornitori di servizi e di prodotti".
Cosi' interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
"La condizione di utente e consumatore non puo' essere assimilata a quella di lavoratore, e per di piu' essere controparte di lavoratori e sindacati per concertare con loro questo o quel comportamento: sarebbe lo snaturamento di qualunque iniziativa di un'associazione come la nostra.
Mentre il diritto di un lavoratore delle ferrovie, per esempio, e' quello che riguarda specificamente la sua condizione di vita e di lavoro, non e' altrettanto per il diritto degli utenti e consumatori, che' e' un diritto che riguarda l'intera comunita', anche chi in un certo momento e' controparte.
Un'associazione di utenti e consumatori, inoltre, non puo' avere come interlocutore un'altra associazione di cittadini (il sindacato, in questo caso), ma solo chi fa le regole e le leggi, chi deve farle rispettare e chi ha il potere di modificarle se insufficienti e/o sbagliate.
L'elemento base della nostra attivita' e' nella ricerca della certezza del Diritto, e per far questo la nostra forza non puo' essere commisurata con la rappresentanza in luoghi in cui si concerta il quieto vivere di tutti (spesso in barba alle leggi), ma solo con la capacita' di stimolare Governo e istituzioni al rispetto delle loro funzioni, e quindi