Roma, 15 settembre 1997. Doveva essere l'anno della normalita', invece nulla e' cambiato. I soliti ritardi che non consentono all'utenza, alunni, genitori e corpo insegnante, di iniziare l'anno tranquillamente. Eppure le preiscrizioni degli alunni si fanno a febbraio e le domande di pensionamento entro marzo. Salvo piccole variazioni, il ministero della Pubblica istruzione e i Provveditorati agli Studi hanno il quadro della situazione a maggio: tutto il tempo a disposizione per oliare la macchina e farla partire in tempo. Ma ad agosto i Provveditorati sono pressoche' vuoti, quando dovrebbero lavorare a pieno ritmo. Insomma abbiamo un ministro che preannuncia grandi rivoluzioni ma non sa fare della buona, ordinaria, amministrazione.
Altro capitolo e' quello del peso dei libri e dei pericoli di alterazione della colonna vertebrale per gli alunni. In questo senso alcune soluzioni tecniche possono essere adottate dalle case editrici: libri a fascicoli, meno illustrazioni e fotografie. Anche qui l'opera del ministero potrebbe essere utile, ma non se ne fa niente.
Aspettiamo una normalita' che e' lontana. Intanto la preannunciata riforma fa prevedere tanti di quei problemi da far rabbrividire al solo pensiero.