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SERVIZIO POSTALE A FIRENZE
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Comunicato 
17 novembre 1998 0:00
 

UNO SCHIFO SU CUI COINVOLGEREMO LA MAGISTRATURA

Firenze, 17 Novembre 1998. Abbiamo sperimentato direttamente come funzionano alcuni servizi postali nuovi offerti dalle Poste spa: un disastro sotto tutti i punti di vista: economico, logistico, qualitativo.
Vediamo i fatti. Ieri era 16 novembre lunedi', scadenza posticipata per tutti gli adempimenti fiscali concentrati il 15 di ogni mese che in questo caso era di domenica. Tutti, piu' o meno, vi adempiono attraverso la propria banca. Nel pomeriggio ci siamo resi conto che la Cassa di Risparmio di Firenze non aveva aperto i suoi battenti per tutta la giornata: in modo incivile, senza preavviso per l'utenza, aveva scioperato per problemi tutti loro: alla principale e piu' diffusa banca fiorentina poco importa che ieri era giornata di scadenze fiscali.
L'unica alternativa, solo per il Modello Unico Fisco/Inps/Regioni era il pagamento all'ufficio postale, ma ovviamente non disponevamo del contante necessario. L'ufficio informazioni dell'Azienda Pt, ci ha detto che era possibile anche il pagamento con assegno di conto corrente bancario, entro le ore 18. Alle 17 ci siamo recati alle Poste di via Pietrapiana con tanto di assegno, ma allo sportello ci hanno detto che non andava bene, perche' occorreva un assegno diverso per ogni Modello Unico da pagare, e noi ne avevamo tre. "Ma perche' l'ufficio informazioni non ce l'ha detto?" … spallucce dell'impiegato. Di corsa in ufficio a prendere tre assegni, e di nuovo in via Pietrapiana. Ma nuova sorpresa, perche' gli assegni non vanno intestati all'Azienda Pt, ma girati dallo stesso titolare del conto, con l'aggiunta di una scritta a mano "girata a favore dell'azienda postale per la riscossione", e per fare quest'operazione, ovviamente, c'e' bisogno del titolare del conto, che, per l'occasione, e' dovuto andare di corsa all'ufficio postale dove, personale senza cartellini identificativi ci incolpava perche' non eravamo stati in grado di prendere informazioni corrette e che stavamo facendo perdere il loro tempo. Inutile, ovviamente, sottolineare il fatto che un pagamento innovativo, come quello con assegni bancari, avrebbe comportato un'informazione precisa e dettagliata, anche perche' il sistema richiesto dall'Azienda PT e' decisamente "originale", inusuale rispetto a come si usa nei pagamenti con assegni bancari.
Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc, cosi' commenta:
Quel che piu' e' stato rilevante e' l'arroganza dei funzionari, schierati solo a tutelare il loro orario di lavoro e non anche il servizio all'utenza, scaricando su quest'ultima l'incapacita' del loro ufficio di fornire informazioni semplici, e soprattutto, l'arroganza di un servizio di pagamento che non risponde ad alcuno dei canoni abituali: che senso ha un assegno girato dallo stesso titolare e con l'aggiunta del motivo per cui avviene la girata? Non e' piu' semplice intestare l'assegno? Ma il canone della semplicita' e della logica e' altra cosa rispetto a questo schifo di servizio. I nostri avvocati stanno preparando una denuncia per abuso di potere e violazione della legge
 
 
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