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Sicurezza. I dati del ministero dell'Interno confermano controlli ed arresti sulla base del 'racial profiling'
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Comunicato 
16 agosto 2008 0:00
 
Nell'indifferenza diffusa, il ministro Roberto Maroni ha pubblicamente elogiato risultati chiaramente fondati sulla pratica del 'racial profiling', ovvero la selezione basata sulla razza dei soggetti su cui svolgere controlli di polizia. Nell'elogiare le pattuglie miste fra Forze dell'ordine e Forze armate, il ministro ha reso noto che dal 4 agosto sono state arrestate 37 persone, di cui 33 extracomunitari. Ovvero, un rapporto di 9 extracomunitari per ogni italiano.
Una proporzione inversa al rapporto fra extracomunitari e italiani che vivono in Italia (meno di 1 extracomunitario per 9 italiani). Anche si prendesse in considerazione il rapporto fra reati commessi da extracomunitari e italiani (1 extracomunitario per 2 italiani) -gia' viziato dal 'racial profiling' e da leggi severe sulla semplice condizione di clandestinita'- non e' giustificata la sproporzione fra arrestati extracomunitari e italiani degli ultimi giorni.
Appare evidente che le pattuglie miste polizia-esercito selezionano i soggetti da controllare sulla base dell'aspetto fisico, ovvero il colore della pelle. Quindi, a parita' di reati, un italiano ha minori possibilita' di essere controllato rispetto all'extracomunitario di colore.
Il 'racial profiling' da parte delle istituzioni, anche se in Italia poco studiato e quindi impunemente praticato, e' una delle maggiori cause di fallita integrazione fra comunita'. Crea infatti un circolo vizioso per cui sara' sempre piu' difficile per un giovane straniero evitare il carcere, e le comunita' di immigrati si riempiranno sempre piu' di ex galeotti. Tutto questo generera' poverta', delinquenza, emarginazione e risentimento.
Soprattutto, 'il racial profiling' viola i piu' elementari principi base della democrazia e dello Stato di diritto, come l'articolo 3 della Costituzione e l'articolo 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
E' urgente che le forze politiche e sociali sensibili ai diritti umani si impegnino per combattere un fenomeno che potrebbe avere conseguenze disastrose per la convivenza nel nostro Paese.
 
 
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