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TARIFFE ENEL
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Comunicato 
22 febbraio 1999 0:00
 

PER IL MINISTRO BERSANI DIMINUISCONO, MA PER CHI CONSUMA MENO AUMENTANO, E INTANTO SI PROSPETTANO RIDUZIONI RISPETTO AL REDDITO, E CONTINUANO LE DISCRIMINAZIONI PER CHI LAVORA E/O STUDIA FUORI SEDE.
MA PERCHE' NON PORTARE LE TARIFFE AI LIVELLI MEDI DELL'UE?

Firenze, 22 febbraio 1999. Il Ministro dell'Industria, Pier Luigi Bersani ripete che, dopo l'avvio di quella che lui chiama privatizzazione dell'Enel, le tariffe diminuiranno, e intanto -probabilmente per far capire meglio il concetto- aumentano le tariffe per coloro che consumano meno, con l'abolizione delle fasce sociali.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Dopo la finta privatizzazione che coinvolge i grandi utenti che, come conseguenza avranno le tariffe aumentate (a fronte di una domanda alta l'offerta sara' bassa, e quindi i prezzi aumenteranno), per i piccoli utenti si sta delineando una situazione da "grande fratello": sparisce la fascia sociale perche', come ci fanno sapere, premierebbe i single a discapito delle famiglie numerose, e si vuole introdurre il redditometro, grazie al quale si stabilira' se concedere o meno una tariffa agevolata. A parte la nostra istintiva diffidenza verso qualunque redditometro che non sia sottoforma di autodichiarazione (che sicuramente non sara' in questo caso), ci preme ricordare che esiste una forma di vessazione tariffaria che e' molto diffusa, e che porta le bollette alle stelle: quella sulle cosiddette seconde case, cioe' quei contratti a tariffa piu' alta che vengono stipulati quando l'utente non e' residente li' dove chiede il servizio. Concepita per penalizzare la presunta ricchezza di chi ha una seconda casa, in larga parte, invece si tratta di utenti che avrebbero piu' bisogno di tariffe agevolate, perche' sono studenti o lavoratori fuori-sede. Non ci risulta che esista un progetto di agevolazioni per questi utenti, certificando la loro condizione, magari con l'iscrizione all'universita' o la dichiarazione del datore di lavoro in caso di lavoratore dipendente o l'autocertificazione nel caso di lavoratore in proprio.
Intanto, pero', con il 60% degli italiani (cosi' come risulta da un'indagine Databank) riteniamo che le tariffe dell'Enel siano esageratamente care, e il fatto che siano le piu' alte di tutta l'Ue -cosi' come dice l'Agenzia Internazionale dell'energia- la dice lunga sui margini di guadagno che il gestore monopolista applica al suo prodotto. Per queste ragioni crediamo che, invece di attorcigliarsi su redditometri, seconde case e altre amenita' simili che complicano la vita agli utenti e rendono piu' costosa la gestione dell'Enel nei rapporti con l'utenza, basterebbe abbassare le tariffe alla media Ue, uguali per tutti, dove ognuno pagherebbe per quel che consuma, senza stare a sentenziare sul
 
 
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