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TELEFONO ANTIRUMORE
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Comunicato 
31 luglio 1998 0:00
 


IN NOME DEL POPOLO INQUINATO.
DIECI GIORNI DI TELEFONO ANTIRUMORE

Roma 31 luglio 1998. 1642 telefonate al "telefono antirumore" istituito dall'Aduc. 60% di proteste per l'Estate romana, 20% per locali rumorosi, 18% contro l'AMA, 2% varie.
Sono questi i risultati del telefono antirumore messo a disposizione dalla nostra Associazione - dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc.
La gente è veramente arrabbiata, non riesce a dormire per i rumori assordanti che provengono dai concerti dell'Estate romana (Stadio delle aquile, festa dell'Unita', villa Ada, Cinodromo), dai mezzi della nettezza urbana (svuotamento e lavaggio cassonatti), dai locali aperti fino alle 4 del mattino (Trastevere, Parione, Campo de' fiori).
Ma un dato allarmante ci ha preoccupato -prosegue Mastrantoni- perche' l'80% dei cittadini che si e' rivolto alla nostra Associazione aveva gia' protestato con la polizia municipale, con la polizia di stato e con i carabinieri, ma non aveva ottenuto alcun risultato. E' il segno della incapacita' di dare risposte alle sacrosante richieste della gente, che anche nei mesi estivi lavora, si alza la mattina e la notte vorrebbe dormire. Non desti meraviglia, quindi, qualche atto inconsulto: e' noto che il rumore induce ad atti di aggressivita', oltre al danno fisico, visto che un ottantenne africano sente meglio di un venticinquenne che vive in una metropoli.
La legge, n. 447/95, prescrive la dichiarazione di impatto per le attivita' rumorose. Quanti sono in regola con la legge? Gli "organi preposti" hanno controllato le dichiarazioni? Quali dispositivi sono stati messi in atto per limitare l'inquinamento acustico? (diffusori contrastanti, pannelli, ecc.). Insomma il Comune concede autorizzazioni a man bassa, ma non provvede ad imporre misure di contenimento e di
 
 
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