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TESSERE SCONTO FASULLE. PORTA A PORTA VENDONO ROBA FIRMATA, MA LA STILISTA E' UNA VERSACE DI NOME ANNA
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Comunicato 
7 luglio 2007 0:00
 
Firenze, 7 luglio 2007. La vendita porta a porta truffaldina, che abbiamo ribattezzato "tessere sconto fasulle", dopo un periodo di "calma" ha ripreso vigore, soprattutto in Toscana. Numerose le segnalazioni che ci giungono tramite mail e telefono.
Si tratta di un raggiro a domicilio, dove il consumatore, spinto dalle parole "in liberta'" del venditore, pensa di accettare una delle tante tessere che rilasciano i centri commerciali e invece sottoscrive un contratto per acquistare merce per circa 2.500 euro.
Le premesse del venditore sono queste: stiamo aprendo un centro commerciale nella sua zona e vendiamo roba di Versace, vuoi approfittare della nostra tessera sconto? Peccato che la Versace di cui si parla e' la "non famosissima stilista" Anna Versace e che di centri commerciali non se ne sono mai aperti. Da due anni seguiamo questa vicenda e, se avessero aperto la meta' dei negozi promessi, le aziende che praticano questo tipo di vendita (tutte della provincia di Padova) avrebbero piu' punti vendita di Coop, Esselunga, Carrefur e Conad messe insieme.

Come funziona.
Un venditore ottiene un appuntamento a casa del consumatore. In questo primo incontro l'agente promette che grazie a una tessera il cliente avra' uno sconto del 30% per acquisti in un centro commerciale che sta per essere aperto in zona. A parole, nessun costo e solo l'impegno ad effettuare almeno un acquisto, con una specifica: lo sconto sara' applicato su un importo massimo di 2.490 euro. I prodotti disponibili sono biancheria per la casa, coperte, lenzuola, ecc.. Tutta roba di marca. Viene invece fatto firmare un complicato e ambiguo contratto, col preannuncio che da li' a qualche settimana passera' un nuovo agente che consegnera' la tessera.
A questo secondo incontro, la musica cambia. Dai toni rassicuranti si passa alle minacce. Se non si acquista per 2.490 euro si sara' citati in giudizio e altre frasi minacciose analoghe. In piu' viene scaricata della merce a casa del cliente. Merce mai scelta, ma imposta. Molti hanno capito cosa realmente era accaduto documentandosi sul nostro sito, ed hanno potuto esercitare in tempo il diritto di recesso.

Non poche le denuncie o segnalazioni alle forze dell'ordine. Noi stessi siamo stati contattati da queste pubbliche autorita' per ottenere informazioni.
Nonostante cio', tutto continua. Le segnalazioni giungono numerose da Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Umbria e Marche.
Considerando che non tutti i consumatori scrivono a noi per segnalare l'inganno, e' legittimo presumere che il numero delle vendite truffaldine sia maggiore. Ribadiamo, percio', il consiglio di leggere fino in fondo cio' che si firma, diffidando dalle promesse verbali dei venditori.

Come difendersi.
Il decreto legislativo 206/2005 permette il diritto di recesso (art.64), senza penale entro 10 giorni, che decorrono dal momento della prima firma, oppure dal momento della consegna della merce. Tale diritto e' riservato solo per gli acquisti senza partita Iva, per i contratti sottoscritti al di fuori dei locali commerciali del venditore (non solo in casa del cliente, ma anche vendite in alberghi o sugli autobus).
Qui una scheda pratica:
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Ovviamente, a fronte di proposte ambigue e non chiare, e' meglio non firmare. In casi di necessita', invece, ecco il modulo di recesso:
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A questi link si trovano alcune significative lettere che ci sono pervenute:
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Qui i forum di libera discussione aperti dai consumatori sull'apposito settore del nostro sito "Di' La Tua":
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Il decreto legislativo 206/2005 (codice del consumo)
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Domenico Murrone, consigliere Aduc
 
 
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