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Toscana e sistema idrico barocco. Publiacqua e letturisti colpiscono ancora. L'Aato che fa? Esposto in Procura
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Comunicato 
23 settembre 2009 14:01
 
Una signora riceve una bolletta dell'acqua da 1.846 euro. Arretrati? No, per i consumi di tre mesi. Cambia il contatore e tutto rientra nella norma. Vista l'evidenza, la signora chiede l'annullamento della mega fattura, nulla da fare. In nove mesi non solo assiste al classico scaricabarile, ma … per il gestore idrico, che intima il pagamento (indirettamente), non esiste. Accade a Firenze.
L'Utente, nonostante fax, raccomandate e l'intervento di un legale, non riesce a risolvere la questione, che non e' tanto sulla legittimita' del pagamento, quanto: chi e' la mia controparte?
Se l'organizzazione del sistema idrico in Italia fa... acqua da tutte le parti, la Toscana si distingue in peggio per una peculiarita': le societa' letturiste, che rendono il 'modello' toscano barocco. Si tratta di aziende che si fanno pagare dai condomini per leggere i loro contatori e poi pagano il dovuto al gestore idrico (1).
Da gennaio 2009, l'utente in questione ha ricevuto da Publiacqua (il gestore idrico di Firenze) e da Barbagli (la societa' letturista) solo intimazioni di pagamento (a) (b) e minacce di sospensione dell'erogazione dell'acqua, non solo alla specifica utenza, ma all'intero condominio. Solo il 22 settembre l'intervento del difensore civico del Comune di Firenze sembra aver rimosso la minaccia di sospensione immediata, in attesa che i fatti vengano chiariti.
E' giusto che un sistema idrico fatto di gestori (Publiacqua) e autorita' di controllo (Aato3) che sono emanazione di enti pubblici (Comuni, in primis), tolleri una situazione del genere?
E' accettabile che un utente debba rivolgersi ad un avvocato per tentare di stabilire a chi contestare la bolletta?
E' accettabile che l'Aato, a cui la signora si e' pure rivolta, non prenda iniziative che risolvano il caso specifico e per rivedere globalmente il ruolo delle societa' letturiste? Societa' che di recente hanno creato altri grattacapi a centinaia di utenti fiorentini, dopo il fallimento della ditta Asco.
Nel sistema congegnato dagli amministratori toscani, l'autorita' di controllo, Aato, sembra succube del gestore controllato (Publiacqua ha come soci di maggioranza i Comuni).
La Regione Toscana da tempo ha annunciato la riforma del sistema degli Aato, istituendo un'autorita' unica in regione (oggi sono 6). Per ora e' solo un annuncio. Chissa' per quanto tempo ancora i toscani dovranno convivere con questo sistema idrico barocco.
Per cui, intanto procediamo con un esposto in Procura della Repubblica per i reati di truffa e appropriazione indebita; esposto che ovviamente ritireremo nel caso si arrivi ad una soluzione ottimale per la nostra signora che, pero', dovra' comunque rivalersi per i danni che le hanno causato le negligenze ed inefficienze di Publiacqua e letturisti, volute o meno che fossero.
 
(1) In molte zone della Toscana il gestore idrico 'non vuole' avere a che fare direttamente con gli utenti dei vari condomini. Legge solo il contatore generale, inviando una bolletta globale. E' compito dei condomini ripartire i consumi. Tale compito e' svolto da societa' terze dette 'letturiste', che prendono i soldi dagli utenti e pagano la bolletta al gestore idrico. E' come se Enel inviasse una fattura unica a tutto un condominio, pur esistendo un contatore per ogni unita' abitativa. I costi per gli utenti aumentano, dovendo pagare pure i letturisti (anche 6,5 euro a bolletta per singolo utente).

 
Nota
Il sistema idrico barocco della Toscana nel racconto completo dell'utente vessata
Sono stata affittuaria fino al 31 agosto 2009 di un appartamento sito in xxxxxxx, a Firenze utilizzato da mio figlio studente universitario. A fine gennaio 2009, ho ricevuto dalla ditta Barbagli (il letturista) una bolletta di 1.846 euro, relativa al trimestre novembre 2008/gennaio 2009. La mia padrona di casa in seguito all’esosa bolletta, ha subito chiamato un idraulico che, notando che il contatore girava in modo anomalo, lo ha sostituito con uno nuovo. Dopo il cambio del contatore, i consumi sono tornati alla normalità, tanto che la successiva bolletta è stata di soli 17 euro.
La ditta Barbagli è stata messa al corrente tramite mail, lettere e telefonate della situazione, ma non si è avuto alcun riscontro, tranne solleciti di pagamento e minacce di chiusura dell’erogazione dell’acqua.
L’ultimo sollecito è arrivato da Publiacqua in data 31 agosto 2009 con una lettera rivolta ai condomini nella quale viene comunicata la data di interruzione della fornitura idrica a tutto il palazzo per morosità.
A suo tempo mi ero rivolta al Difensore Civico della Toscana che mi ha inviato per conoscenza la lettera da lui scritta a Barbagli con richiesta di chiarimenti; fino ad ora senza alcun riscontro. Ricontattato l’ufficio del Difensore, mi è stato detto che avevano inviato un sollecito.
Essendo il mio contratto di affitto in scadenza e non volendo lasciare problemi ai condomini, ho contattato un avvocato il quale ha provveduto a inviare una lettera di diffida a Barbagli in data 6 luglio 2009 alla quale non si è avuta risposta.
Dopo la lettera di Publiacqua con comunicazione della data di interruzione della fornitura idrica a tutto il condominio, l’avvocato ha spedito lettere di diffida sia a Barbagli sia a Publiacqua, ugualmente senza risposta.
In settembre ho contattato l’AATO 3, tramite il quale sono riuscita ad ottenere la proroga di alcuni giorni della data di interruzione dell’acqua.
Mi è stato comunque detto che è necessaria una richiesta di taratura del contatore generale da parte dell’amministratore del condominio.
Ora capita che nel condominio non esiste un amministratore, che il contatore risulta intestato a una certa xxxxx che nessuno conosce, che il suddetto contatore generale è posizionato in un appartamento a piano terra il cui proprietario risulta irreperibile, per cui non è possibile neanche fare una richiesta firmata da tutti i condomini.
Poiché Publiacqua si relaziona solo con un condominio e non con le singole persone, mi trovo praticamente senza possibilità di contatti e quindi con nessuna speranza di poter mai chiarire il misterioso caso di questa bolletta disastrosa di circa duemila euro.
Quindi o pago questa cifra inverosimile (per far questo chiaramente non occorrono firme o amministratori) o lascio senz’acqua il palazzo. Sinceramente entrambe le soluzioni mi sembrano assurde.
Solo ieri è arrivata una mail da parte dell'ufficio del difensore civico del comune di Firenze che mi comunica che non vi sarà interruzione dell'erogazione dell'acqua fino a quanto non sarà fatto un controllo (non si sa bene come fare) sul contatore generale.
 
 
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