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VIA LIBERA DELL'ANTITRUST ALLE POSTE CHE ACQUISTANO IL CORRIERE SDA
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Comunicato 
3 agosto 1998 0:00
 
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L'ADUC CHIEDE: PERCHE' FIDARSI DEGLI IMPEGNI DI CHI E' ACCUSATO DALL'UE DI AVER RICEVUTO FINANZIAMENTI ILLEGALI? LA CONCENTRAZIONE DEGLI OPERATORI DEL MERCATO DA PARTE DI CHI HA SOLO GARANTITO INCAPACITA', NON PROMETTE PER UN MIGLIORE SERVIZIO

Firenze, 3 Agosto 1998. L'Antitrust ha dato il via libera all'acquisto del corriere Sda da parte delle Poste Italiane. Queste ultime si sono "impegnate" ad una serie di accorgimenti che dovrebbero garantire l'indipendenza delle due strutture, sia da un punto di vista tecnico che economico e commerciale.
"Un'operazione costata ai contribuenti ben 220 miliardi di lire e che, sotto il profilo del miglioramento del servizio, non da' alcuna prospettiva, se non quella della continuita' dell'esistente". A parlare cosi' e' il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che cosi' continua: "Non si capisce, infatti, perche' gli impegni presi dalle Poste non dovrebbero essere con lingua biforcuta. E' di meta' luglio l'apertura di una procedura d'infrazione da parte del commissario Ue alla Concorrenza: sotto accusa i finanziamenti che le Poste hanno ricevuto dallo Stato con sospensione dei crediti vantati dal Tesoro per erogazione di pensioni e anticipazioni di tesoreria. Un finanziamento che, per renderlo piu' raffinato, il Consiglio dei Ministri, con un decreto legge, ha trasformato in patrimonio azionario delle stesse Poste spa. Un'operazione che il ministro Bassanini ha definito "a carattere prettamente contabile", proprio mentre stava per partire la procedura d'infrazione della Ue (il coraggio, certe volte, proprio non manca).
Siamo estremisti nel chiedere all'Antitrust quali elementi lo inducono a fidarsi degli impegni delle Poste spa? Perche' alimentare la fiamma sotto un pentolino che sa solo buttar latte al di fuori? Perche', inoltre, l'acquisto del corriere Sda non dovrebbe essere un'operazione di concentrazione monopolistica del servizio di distribuzione postale? Forse in Italia ci sono gia' diversi operatori, per cui le Poste vanno solo controllate perche' non concentrino troppo mercato? No, in Italia ci sono solo le Poste. Non si e' mai visto, nella storia dell'economia dei Paesi ad economia di mercato, che la concentrazione, da parte di chi da' un pessimo servizio, abbia giovato alla qualita' di questo servizio: il risultato non potra' che essere l'estensione dell'incapacita', mantenuta in vita con finanziamenti dello Stato, anche se erogati sotto forma di artifizi contabili. E se aggiungiamo che queste "operazioni contabili" vengono fatte nonostante che gli impegni presi in sede comunitaria siano altri, ci domandiamo ancora: a chi giova? Sicuramente non agli utenti del servizio postale, e men che mai ai
 
 
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