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VIVERE DA INVALIDI
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Comunicato 
25 settembre 1999 0:00
 

FIRENZE CONTINUA AD ESSERE DIFFICILE, ANCHE PER GLI EVENTI "CULTURALI": IL PARADOSSO HA VOLUTO CHE CIO' CHE E' SUCCESSO ERA DURANTE UN CONCERTO DI BENEFICIENZA PER I MALATI DI LEUCEMIA .

Firenze, 25 Settembre 1999. Questa la testimonianza giunta presso l'Aduc.
"Sono una signora invalida e vi racconto l'avventura che ho dovuto passare per partecipare al concerto di beneficenza tenuto da Carreras, al Teatro la Pergola di Firenze.
Arrivo e c'e' un solo posteggio per invalidi che e' regolarmente occupato, magari da un altro invalido (oppure no, vigili a cui informarsi ovviamente non ce ne sono).
Non potendo fare la scalinata del teatro sono costretta ad entrare dal lato degli artisti, dopo essermi informata, visto che non ci sono indicazioni. Iniziano una serie di corridoi e cunicoli e nello stesso posto c'e' anche il bagno per gli invalidi. Per accedere alla platea devo affrontare una vera e propria umiliante scalata. Il primo ostacolo e' una scalinata, che non gode dell'apporto di una struttura automatica ma solo di uno scivolo. Se fossi stata sola, sarei rimasta li'. Ero accompagnata, ma essendo molto robusta, sono dovuti accorrere addirittura dei gentili pompieri. Terminata la scalinata, l'avventura non e' finita, perche' sono trovata di fronte ad un altissimo scalino, che per oltrepassarlo, i miei accompagnatori hanno dovuto alzare la carrozzina letteralmente di peso.
Finalmente arrivo in platea, ma godersi lo spettacolo non e' stato facile grazie al pensiero fisso che se mi scappava la pipi', avrei dovuto ripercorre due volte lo stesso itinerario. Il bagno specifico per invalidi, come detto prima, c'e', ma per arrivarci semplicemente -evitando i cunicoli e i labirinti di cui sopra- avrei dovuto riuscire dal teatro."
Cosi' commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: questa e' una delle tante storie che ogni giorno vivono le persone in carrozzella, con la differenza che, raccontata a noi, potra' forse servire a far riflettere ed agire chi di dovere? Siamo scettici, perche' l'aver concepito il bagno per gli invalidi in quella ubicazione, e' segnale dell'interesse che e' posto alla reale fruibilita' di questi servizi: si ha l'impressione che il bagno sia stato fatto piu' per dovere d'ufficio che per farlo utilizzare.
Questa storia conferma una terribile realta': gli invalidi, e gli handicappati in generale, non possono usufruire delle strutture se non accompagnati, e nel nostro caso c'erano tre persone oltre alla signora che ci ha raccontato la vicenda che, tra l'altro sono riuscite a raggiungere la platea solo grazie alla gentilezza umana, che e' importante, ma che non e' quello su cui si dovrebbe basare la fruibilita' di un servizio.
Aspettiamo le reazioni delle autorita', o meglio le giustificazioni, e soprattutto
 
 
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