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Turismo. Il bluff del ministero. La crisi c'e' e i rimedi sono lontani
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Editoriale di Vincenzo Donvito
1 agosto 2009 0:00
 
Per il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e non solo, la crisi del turismo e' un vecchio ricordo perche' sarebbe l'11% in piu' il numero di italiani che quest'anno andra' in vacanza. Federalberghi pero', raddrizza il tiro e fa sapere che le percentuali governative sono solo stime, mentre l'aumento sarebbe dell'1,5% ma a fronte di un giro d'affari in calo del 15% (17,2 miliardi rispetto ai 20,2 del 2008): se nel 2008 la spesa procapite era di 861 euro, quest'anno sara' di 710, con un calo del 18%. Se qualcuno avesse l'ardire di sostenere che si spende meno perche' i prezzi sono diminuiti o perche' gli italiani sono piu' attenti, nel primo caso gli battiamo una pacca sulla spalla, nel secondo gli diciamo "e vorremmo vedere....". Fatta questa fotografia, ci sarebbe da capire come rimediare e, quantomeno, cercare di farsi meno male anche perche' se crisi c'e', non e' solo italiana ma mondiale.
Federalberghi -giustamente- chiede meno fiscalita' e piu' investimenti governativi per la promozione. Nel primo caso, viste le riduzioni fiscali che il Governo fa in vari ambiti, crediamo ci sia poco da sperare, anzi, va prestata molta attenzione perche' non e' escluso che dietro apparenti vantaggi si nasconda qualche fregatura. Per gli investimenti, invece, crediamo che il Governo abbia gia' fatto tanto regalando la inutile poltrona di ministro ad un dicastero che gli italiani avevano abrogato con un referendum a seguito del quale ogni Regione si era gia' attrezzata per conto proprio.
Allo stato dei fatti, pero', non ci sembra che il calo del turismo possa essere fermato, ne' che si voglia porre fine al maldestro tentativo di farci credere il contrario.
E che il ministero del Turismo sia un'istituzione inadeguata lo dimostra una delle prime norme approvate, la beffa della finta sistemazione delle stelle degli alberghi: ognuno continua a fare come crede, per cui un quattro stelle di Reggio Calabria e' peggiore di un due stelle di Bolzano (1). E bene inoltre ricordare il flop dei buoni-vacanza non utilizzabili quando gli italiani medi vanno in vacanza (2) e che, ad oggi, meta luglio 2009, in un ambito in cui quasi tutto viaggi via web, il nostro ministero non ha ancora un proprio sito Internet. E che dire della compagnia aerea di bandiera che in ambito europeo si distingue per ritardi e disservizi (3) dopo che e' costata un patrimonio ai contribuenti?
Non solo, ma i problemi della rinascita del turismo non crediamo siano legati all'esistenza dello specifico ministero, perche' questo non si occupa di cio' che principalmente allontana i turisti dallo Stivale:
- infrastrutture inesistenti e fatiscenti;
- servizi costosi, inefficienti e inadeguati;
- e le nuove norme sulla sicurezza e la lotta alla clandestinita' che, di fatto, fanno si' che molti turisti che visitano il nostro Paese per piu' di una settimana senza registrarsi in questura sono passibili di multa ed espulsioni, al pari di un immigrato clandestino (4).
 
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