Ha inizio oggi un appuntamento periodico con chi vorrà seguirci, dedicato ai problemi della famiglia in crisi.
Viviamo in una società che si divide in due mondi paralleli, che sembrano ignorarsi a vicenda, pur essendo continuo e frequente il passaggio anche per lo stesso nucleo familiare dall’uno all’altro. Dopo che una coppia si è separata, vivendo un’estenuante travaglio, la memoria del tempo vissuto in condizioni “normali” sembra cancellarsi. Il senso, ad esempio, del Natale si perde. Quelle vacanze diventano l’occasione per rivendicazioni e lagnanze, per amare contese sul genitore con cui i figli dovranno trascorrere l’una o l’altra festività. Anziché sospendere le operazioni di guerra, all’interno di quel gruppo le feste natalizie saranno l’occasione per ulteriori e più accese polemiche; nessuna tregua, nessuna sospensione delle ostilità. E, allo stesso modo, le famiglie che hanno avuto la buona sorte di non vivere le spaccature del divorzio assistono con triste meraviglia agli scontri degli amici meno fortunati, dei quali sembrano non comprendere l’incapacità di mettere via le armi, almeno in quelle fatidiche due settimane.
Non è, dunque, affatto strano che una rubrica dedicata alle vicissitudini e alle problematiche della famiglia separata nasca proprio nell’imminenza delle feste di fine d’anno. Non si tratta, naturalmente, di una iniziativa destinata a cessare ai primi di gennaio. È solo un punto di partenza L’idea è quella di offrire una sponda di comunicazione, un servizio di aggiornamento, a quanti adesso come da qualche tempo si trovano ad affrontare quei problemi che il sistema legale non sembra capace di gestire adeguatamente. La rubrica, infatti, avrà prevalentemente, ma non esclusivamente, un taglio giuridico. Con cadenza abbastanza regolare verranno fornite notizie sugli orientamenti degli operatori del diritto, così come sulle novità provenienti dal parlamento. Tanto più in una fase in cui il nuovo processo civile appena approvato sembra rappresentare una svolta nel modo di regolare i rapporti interni alla famiglia separata e di gestire i conflitti. Chi scrive, avendo ideato la legge attualmente in vigore, avendone redatto il testo base e continuando ad operare attraverso una continuativa attività di monitoraggio della giurisprudenza e di intervento in merito alle interpretazioni della dottrina, non mancherà di informare tempestivamente i lettori sullo stato dell’arte; con la collaborazione di altri soggetti particolarmente versati in discipline affini, o comunque esponenti di categorie collegate, che potranno esporre punti di vista non necessariamente coincidenti.
D’altra parte, potranno essere i lettori stessi a suggerire temi o a porre domande che, partendo da un’esperienza personale, possano interessare un pubblico più vasto.
Non si può, dunque, concludere che augurandosi una proficua partecipazione di quanti seguono Aduc e hanno interesse per la tematica proposta.
Marino Maglietta
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