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Area di proprietà condominiale
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Lettera 
12 febbraio 2010 0:00
 
Mia madre ha in affitto un locale ove svolge l'attività di parrucchiera, in un condominio circondato da un'area classificata "privata di uso pubblico". Recentemente nella parte antistante il predetto condominio, sono stati poste in essere delle grosse fioriere a circa due metri dal muro per impedire il parcheggio alle auto. Durante la posa, sono stata aggredita dal papà dell'amministratore e costretta ha spostare l'auto perche' era parcheggiata nel luogo ove sono state sistemate, senza alcun preavviso, le fioriere (è stata presentata denuncia all'Autorità competente). Nell'area retrostante lo stesso condominio, attualmente utilizzata dai condomini come parcheggio, è stata posta una sbarra che impedisce l'accesso agli estranei, a mia madre e a me stessa. Con tali azioni il parcheggio ha disposizione di tutti gli utenti è stato ridotto di circa l'80%. In conseguenza di detti provvedimenti l'attività ha subito un drastico calo degli introiti che si suppone causata dalla recente crisi e alla notevole riduzione dei posti in cui era consentito parcheggiare. Allo scopo di accertare o meno la regolarità di quanto sopra, mia madre, ho presentato un esposto al Comune che immediatamente ha avviato un procedimento per l'abuso edilizio e per la rimozione delle fioriere. Allo stato attuale, nonostante accertato l'illecito, non è stato preso alcun provvedimento in attesa di verificare se recentemente vi siano state delle variazioni sulla destinazione di uso dell'area in argomento.
In attesa di sviluppi, mia madre, ha richiesto la chiave di accesso nella parte retrostante il condominio per poter utilizzare lo spazio in ugual misura degli altri condomini, ma l'amministratore (egli stesso condomino) come ritorsione per l'esposto presentato al Comune e per la denuncia contro il padre, si rifiuta di darci le chiavi di accesso nell'area contesa, nonostante l'intervento del proprietario del negozio in favore di mia madre. Tenendo presente che nel contratto di affitto non esiste alcuna limitazione nell'uso delle parti comuni e in considerazione di quanto sopra narrato chiedo se si configura nell'atteggiamento dell'amministratore, il reato di violenza privata per aver imposto, a mia madre, il divieto di accedere senza valido motivo in un area utilizzata come parcheggio da tutti gli altri condomini o eventualmente cosa si può fare per tutelare gli interessi di mia madre.
Spero di aver esposto in modo chiaro l'argomentazione che colpisce inevocabilmente in ambito economico e in ambito psicologico mia madre che si sente sminuita per essere stata privata della dignità che compete a tutti gli altri condomini.
Allego il documento con cui il Comune ha accertato l'illecito e l'ultima risposta dell'amministratore all'ennesima richiesta delle chiavi di accesso nell'area contesa.
Grazie per l'attenzione e rimango in attesa di cortese riscontro.
Maida, da Altavilla

Risposta:
dubito che sussistano gli estremi del reato di violenza privata. Ad ogni modo il comportamento dell'amministratore pare illegittimo per cui vale la pena, inizialmente, farsi valere con una lettera raccomandata A/R di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora_8675.php
e se la situazione dovesse continuare rivolgetevi ad un legale per valutare l'azione migliore (es se direttamente contro l'amministratore o contro il proprietario in virtù del rapporto di locazione).
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Ha risposto Alessandro Gallucci: http://sosonline.aduc.it/info/gallucci.php
 
 
 
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