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impianto fotovoltaico mal funzionante
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Lettera 
27 aprile 2024 0:00
 
Buongiorno, nel 2023 mi è stato installato un impianto fotovoltaico da 6 kw, con batterie di accumulo da 10 kw, per il quale il mio impiantista si è affidato ad un ingegnere (senza comunicarmi in anticipo che dovessi pagarlo a parte) per la pratica da produttore con E-DISTRIBUZIONE, per la quale l'ingegnere ha impiegato da marzo a novembre 2023 come tempi di inserimento e chiusura pratica e mi ha richiesto 150 euro a kw come onorario. In quel periodo non risiedevamo ancora nella casa, quindi l'impianto è rimasto spento ma è stato eseguito l'autotest da parte dell'ingegnere, indispensabile ai fini della pratica con ENEL. Fin da quel momento, l'inverter segnalava un simbolo a triangolo con punto esclamativo centrale, del quale ho chiesto spiegazioni e mi è stato risposto che non era nulla. in più, sempre dal monitor dell'inverter, una volta acceso l'impianto l'energia sembrava andare in rete poichè quella prodotta confluiva in un simbolo a forma di antenna, invece che nel simbolo della casa. anche di questo ho chiesto spiegazioni e mi è stato riferito che l'antenna rappresentava la nostra abitazione, mentre la casa sul monitor l'energia necessaria al sistema. mi è stato richiesto inoltre dall'impiantista di potenziare il contatore da 3,5 a 6 kw di potenza per supportare nei periodi di minore produzione, essendo una casa completamente appoggiata su consumo elettrico. una volta acceso l'impianto, in un primo periodo la produzione era scarsissima e le batterie non si ricaricavano, ma l'impiantista si giustifica dicendo che si accendono in automatico quando l'impianto produce almeno 2.5 kw, cosa tuttavia mai successa, in quanto anche con una produzione maggiore e prova di accensione manuale delle batterie, queste andavano in standby dopo circa un minuto. in tutto questo periodo le nostre bollette sono cresciute gradualmente, fino all'ultima di 977 euro circa relativa all'ultimo bimestre. alla richiesta di nuove spiegazioni, quando finalmente (dopo 3 mesi) l'operaio che si è occupato del montaggio impianto controlla il tutto, mi dice che l'energia prodotta va in rete e le batterie non funzionano quindi è necessario aprire una richiesta di assistenza. considerando tutto l'accaduto e che sono attualmente passate altre 2 settimane da quel sopralluogo senza nessun intervento, in quale modo posso rivalermi contro l'impiantista, considerando che a mio parere il problema è primitivo e non legato ad un difetto delle batterie, e considerando che stiamo continuando ad avere danni economici a causa della loro negligenza visto che stiamo consumando energia dal contatore con un impianto da 6 kw sulla nostra terrazza? mi scuso per essermi dilungata ma era necessario spiegare tutto per avere un consiglio completo.
Ester, dalla provincia di TA

Risposta:
sono innegabili le responsabilita' dell'installatore, mentre non sappiamo se attribuirne una quota anche al professionista. Si faccia percio' valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora indirizzata ad entrambe le figure intervenute nei lavori
denunciando la conclamata non conformita' dell'impianto e intimando un intervento immediato di adeguamento funzionale nel rispetto del diritto alla garanzia legale della fornitura.
Nel caso in cui le controparti non accolgano la sua richiesta, o omettano una qualche risposta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
camera di commercio
giudice di pace
 
 
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