Per motivi vari avevo la residenza diversa da quella della moglie. Tre settimane
dopo la pubblicazione della sentenza della Cassazione 20130 del 24/09/2020, il
comune di residenza mi inviò dieci raccomandate, intimandomi il pagamento degli
ultimi 5 anni di IMU + 5 anni di TASI + sanzioni. Ob torto collo dovetti pagare
fino all'ultimo centesimo. Il comune non accettò neppure il tentativo di
conciliazione, col quale avevo provato a farmi condonare almeno quel 30% di
sanzione, che appesantiva ulteriormente la somma in gioco. Qualche giorno dopo
la pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale 209 del 13/10/2022,
con PEC, ho chiesto al comune la restituzione del maltolto. Trascorsi i previsti
90 giorni, dopo un paio di solleciti, il comune si è degnato di rispondere che
la mia richiesta sarebbe stata presa in considerazione solo dopo fossi riuscito
a dimostrare che, nel paese, avevo la residenza abituale. Pur sapendo sarebbe
stata un'impresa impossibile (in assenza di parametri oggettivi, stabiliti da
precise norme, il comune avrebbe potuto alzare i parametri a suo piacimento, sì
da impedirne comunque il raggiungimento), ho inviato al comune le mie
considerazioni, reiterando la mia richiesta. Il comune si è limitato a
comunicare di aver protocollato tale richiesta. 91 giorni dopo la data di
protocollo, ho inviato un primo sollecito, dopo 20 giorni un secondo. Tutto
continua a tacere. Esiste un modo per costringere il comune a rispondere? Visto
che al 90% non ne ricaverò niente, non vorrei spendere per un avvocato, vorrei
però la soddisfazione di leggere cosa si inventeranno questa volta. Esiste un
organo sovra- ordinato cui poter inviare la mia lagnanza? Avevo pensato a
provincia, regione, corte di Strasburgo, difensore civico. La mia richiesta può
essere considerata come un caso di "silenzio/rifiuto"? cosa che consentirebbe al
comune di ignorarmi? Ho provato a prendere visione del dl 77/2021, ma confesso
che la lettura mi ha ancor più confuso le idee. Ringrazio e saluto
Antonio, dalla provincia di AR
Risposta:no, non c'è silenzio-rifiuto in questo caso. Il nostro consiglio è di chiedere l'intervento del
Difensore civico regionale
Per eventuali altre azioni, dovrebbe indicarci l'importo totale da riavere indietro.