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diritto di voto in assemblea condominiale
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Lettera 
25 novembre 2023 0:00
 
Buongiorno,
il quesito riguarda il diritto di voto in assemblea condominiale di un condomino proprietario di una quota di una unità immobiliare.
L’unità immobiliare in questione appartiene a due fratelli –A– e –B–, i quali detengono ciascuno il 50% della proprietà.
Il fratello –A– (per ragioni non rilevanti ai fini del quesito) ha comunicato un anno addietro all’amministratore di volersi dissociare dal proprio germano –B– relativamente a qualunque iniziativa “presente, passata e futura” (sic!) questi intraprenda in ambito condominiale.
–A– non ha mai partecipato, né verosimilmente intende iniziare a farlo, alle assemblee del condominio.
In occasione della convocazione di una nuova assemblea del condominio, l’amministratore precisa nella stessa convocazione che: –B– non avrà diritto di voto a meno che non si presenti con una apposita delega di rappresentanza sottoscritta dal fratello –A–.
Mai in precedenza, in occasione di 5 assemblee tenutesi dopo la citata comunicazione di –A–, è stato contestato a –B– di poter esprimere il proprio voto che è stato sempre regolarmente conteggiato.
QUESITO:
Se –B– fosse l’unico comproprietario presente in occasione della futura assemblea, egli ha diritto di esprimere il proprio voto?
Può un condomino vedersi negare un tale diritto fondamentale da un amministratore in occasione di una assemblea condominiale?
Può una simile iniziativa dell’amministratore costituire presupposto per la revoca dell’incarico?
Ringrazio per l’attenzione
Corrado, dalla provincia di CA

Risposta:
data la situazione non sembra peregrina la drastica soluzione imposta dall'amministratore stante la constatata impossibilità di formare una unica volontà fra i comproprietari.
 
 
 
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