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Impianto fotovoltaico e di climatizzazione
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Lettera 
25 settembre 2023 0:00
 
Buongiorno,
Scrivo per avere qualche consiglio su come gestire la situazione che descrivo di seguito, e per sapere se sono ambiti di cui vi occupate e in caso affidarmi a voi. A marzo 2023 ho firmato con una ditta una proposta di lavori per installazione di impianto fotovoltaico e impianto di climatizzazione a pompa di calore con 5 fancoil. I lavori sono iniziati e “finiti” in giugno nostre necessità e richieste, danneggiando il nostro immobile, risparmiando su materiali e tempi, hanno lavorato per il fotovoltaico fino alle 23 al buio sul tetto, con un risultato scadente se non laddove totalmente inadeguato. Abbiamo subito segnalato la cosa alla ditta e ai titolari, a parte un piccolo intervento sul lato elettrico, ci è stato lasciato tutto invariato senza proposte di soluzione. Hanno attivato la pompa di calore senza certificarla e dopo un mese abbiamo avuto una grossa perdita con ulteriori danni, a seguito del quale abbiamo spento l’impianto rimanendo senza acqua calda tutto agosto e ancora fino ad oggi 18 settembre. Abbiamo fatto diffida e proposta di accordo transattivo. Nessuno si è fatto vivo fino a 10 giorni fa, i titolari sono finalmente venuti a vedere l’accaduto, dicendo che avrebbero risposto in pochi giorni alla nostra proposta di risarcimento e di nuovo non si fanno più sentire. Noi non possiamo più stare senza acqua calda, in attesa delle loro riparazioni i nostri lavori di ristrutturazione dell’immobile sono tutti bloccati da luglio. Costretti a vivere in condizioni inaccettabili senza poter sistemare la casa, senza acqua calda, il tutto grava enormemente sulla qualità della nostra vita, soprattutto su di me che sono una persona con disabilità, invalidità civile riconosciuta al 80%. Il totale dei lavori erano 32.000, 26.000 già versati con prestito bancario più aiuto della famiglia. E ancora non funziona niente.
Maria, dalla provincia di FE

Risposta:
se un accordo bonario non è stato possibile per manifesta, quanto ingiustificata, inerzia della ditta, occorre procedere formalmente, contestando l'incompiutezza e la mancanza di regola dell'arte nei lavori commissionati.
Si faccia percio' valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora
Nel caso in cui la società non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
camera di commercio
giudice di pace
 
 
 
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