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Richiesta inevasa cambio fornitura servizio idrico
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Lettera 
10 novembre 2023 0:00
 
Salve, mi trovo di fronte al seguente problema:
1) In data 18.01.2023 richiedevo all'AMAP PALERMO (titolare del servizio idrico) a mezzo PEC, fornendo la documentazione richiesta, la modifica del contratto di fornitura idrica dalla tipologia “NON RESIDENTE” alla tipologia “RESIDENTE” (casa acquistata da me poco prima, voltura fatta in attesa del trasferimento della residenza da altra città, avvenuto successivamente);
2) La suddetta missiva veniva riscontrata tramite PEC dai loro uffici in data 10 febbraio 2023;
3) dalla data di cui al precedente punto non ricevevo più aggiornamenti sullo stato di avanzamento della richiesta, continuando, di contro, a ricevere le fatture secondo la tipologia contrattuale “NON RESIDENTE”;
4) nonostante ripetuti solleciti telefonici, l'AMAP non effettuava il cambio di tariffazione richiesto recapitandomi la terza bolletta di fila, dall'avvenuta richiesta di cambio, con la quantificazione degli importi secondo la tipologia "NON RESIDENTE";
5) a inizio mese inviavo, tramite avvocato, una diffida a mezzo PEC, richiedendo nuovamente il cambio di tipologia contrattuale nonché il rimborso delle somme indebitamente pagate a partire dal 18.01.2023, minacciando al contempo di non pagare l'ultima bolletta (e le successive) sino all'avvenuto cambio.
6) A tale diffida non è stato data alcun riscontro da parte dell'AMAP e ancora oggi mi ritrovo con vecchia tipologia contrattuale vigente, nonché con l'ultima bolletta (nel frattempo scaduta), ancora da saldare, cosa che non vorrei fare sino al cambio della tipologia contrattuale.
Come dovrei comportarmi? Dovrei dare seguito ad una azione giudiziale (di fronte al Giudice di Pace)?
Grazie anticipatamente
Marco, dalla provincia di PA

Risposta:
se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna entro 50 giorni, fare un tentativo di conciliazione presso l'Autorita' dell'energia Arera
Se neanche la conciliazione va a buon fine, si potra' fare causa presso il proprio giudice di pace, anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 Euro
 
 
 
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