Buongiorno,
sono conduttore di alloggio del Ministero Difesa in virtù del DM 16 marzo 2011,senza un contratto sottoscritto, con canone variato e comunicato tramite lettera ogni 3/4 anni; l'ultimo aggiornamento ISTAT è stato comunicato nell'anno 2020.In data 4 settembre u.s. è giunta comunicazione con Racc.A/R del nuovo importo da corrispondere per il 2021(Istat-0,15%),per il 2022(+2,85%) e per il
2023(+8,475%),richiedendo al sottoscritto arretrati fino al 31 agosto 2023 e nuovo canone dal 1 Settembre 2023.La mia interpretazione è la seguente:Giusto pagare l'adeguamento canone dal mese di Ottobre p.v.(comunicazione ricevuta il 4 settembre u.s.)ma senza corrispondere gli arretrati ISTAT mai richiesti.E' giusta l'interpretazione?Esiste una normativa di legge sull'applicazione degli arretrati? Grazie
Cordiali saluti
Enrico, dalla provincia di FE
Risposta:in generale, non c'è un divieto per i contratti ad uso abitativo, che potrebbero prevedere un adeguamento automatico senza previa comunicazione.
Tuttavia, nel caso specifico, sembrerebbe scorretto procedere retroattivamente, se effettivamente si applica il DM 16 marzo 2011, che all'art. 3, comma 3, stabilisce: "i comandi o gli organismi di cui al comma 1 emanano i definitivi provvedimenti amministrativi di rideterminazione del canone e provvedono alla notifica agli interessati, dalla quale decorre l'applicazione del
nuovo canone."
Il nostro consiglio è di faccia valere con una lettera
raccomandata A/R o PEC di messa in mora, citando la normativa sopra menzionata e chiedendo che annullino la richiesta retroattiva di adeguamento