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TARI non dovuta:richiesta reiterata e scorretta
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Lettera 
20 gennaio 2024 0:00
 
Spett. Associazione Aduc,
in data  12.12.2023  ho ricevuto un "avviso di accertamento per omessa dichiarazione ed insuffciente versamento con contestuale irrogazione della sanzione" relativo a tassazione Tari per l'anno 2018. Già in passato avevo ricevuto analogo avviso, poi annullato dall'Ente stesso in quanto non dovuto (dopo molta pena e perdite di tempo da parte mia).
Quindi ho provveduto a giro di posta (tramite email pec) a chiedere l'annullamento in autotutela di quest'ennesimo avviso (allegando anche copia del loro precedente atto di annullamento). Ad oggi però nessun riscontro.
Di conseguenza si sta prospettano la necessità di rivolgermi, tramite professionista, alla Corte di Giustizia di primo grado entro i 60 giorni dalla ricezione. Quindi gentilmente chiedo:
1) tale termine scade esattamente dopo 60 gg di calendario oppure è previsto uno slittamento stante il periodo natalizio ricompreso;
2) avrò diritto alla rifusione delle spese di giudizio?
3) poichè l'Ente in questione continua a chiedere cifre per le quali è già stato accertato che non sono dovute, ulteriormente penalizzandomi per tempo e impegno, chiedo se sia prevista sanzione a carico dell'Ente in questione (che pur dispone di mezzi e personale retribuito) analogamente a quanto lo stesso pretende, oppure se il cittadino è sempre e solo "suddito" e, nella migliore delle ipotesi, può solo augurarsi di non soccombere?
Ringrazio sin d'ora e attendo gentile riscontro.
Mirella, dalla provincia di BL

Risposta:
andiamo per ordine:
1. si', 60 giorni di calendario (non c'è interruzione dei termini per il periodo natalizio);
2. se lei vince il ricorso, il giudice dovrebbe condannare la controparte a rifonderle le spese sostenute. Questo è il principio generale, ma sta appunto al giudice decidere;
3. a nostro avviso sì, nel ricorso sarebbe utile e giusto chiedere anche un risarcimento del danno (perdite di tempo, costi, ecc.). I giudici tributari non condannano spesso la PA a risarcire, ma è giusto chiederlo, specialmente se non è la prima volta che sbagliano.
Infine, le ricordiamo che potrà fare ricorso alla Commissione tributaria anche senza avvocato o commercialista per importi inferiori a 3mila Euro.
 
 
 
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