Papà, mi spieghi l'Italia?
Certo cara, vieni qui… Allora, l'Italia è quel Paese dove tu guadagni 100 ma in realtà te ne danno solo 50.
E gli altri?
Gli altri se li tiene lo Stato per farci tante cose utili a tutti. In realtà gliene basterebbero 25, ma fintanto che non capisce come farseli bastare, continua a prendertene 50…
E poi?
E poi… L'Italia è quel Paese che ha tante cose belle: palazzi, musei, dipinti, resti di antiche civiltà, ma pochi riescono a vederli.
E perché? I proprietari sono gelosi? Hanno paura che si rovinino?
No… diciamo che a volte il proprietario, che poi è quasi sempre lo Stato, non sa neanche di averle, queste cose belle, e quando sa di averle spesso non sa curarle bene, o pretende che tu le vada a visitare nei giorni in cui lavori, e viceversa non ti fa entrare nei giorni di festa, o ancora te le fa pagare talmente tanto che ti passa la voglia di andarle a vedere.
E poi?
E poi… L'Italia è quel Paese dove solo pochi sanno l'inglese.
Ma come, noi a scuola l'inglese lo studiamo!
Certo, ma non è stato sempre così. Diciamo che mentre in Italia tanti studiosi e professoroni si riunivano per decidere se fosse meglio fare più ore di latino o di greco, o se lo studio della storia dovesse arrivare alla prima o alla seconda guerra mondiale, in altri Paesi, tipo l'Olanda, semplicemente decidevano che per prima cosa tutti i ragazzi dovevano conoscere due lingue, la propria e l'inglese, e poi veniva tutto il resto. Ecco, diciamo che abbiamo perso un po' di tempo…
E poi? Dimmi, dimmi ancora!
Beh, ti ho già detto abbastanza, mi pare. L'Italia in fondo è questo, un bel posto dove però le persone dovrebbero impegnarsi di più pensando al futuro di bambini come te, concentrarsi sulle cose importanti, che restano. A proposito, come ti stanno le nuove Nike che ti ho comprato ieri?

(Gianni Macheda, Italia Oggi del 09/06/2023)

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