testata ADUC
L'irriverente. Reato omicidio stradale. Giustizialismo e 'raccatta-voti' da quattro soldi
Scarica e stampa il PDF
L'irriverente di Vincenzo Donvito
26 gennaio 2016 10:44
 
 La legge sul reato di omicidio stradale, che intende trasformare un delitto gia' severamente punito in un reato a se' stante, ha subito un blocco alla Camera dei Deputati, ed ora tornera' al Senato.
Noi di Aduc non abbiamo mai plaudito, in generale e nel particolare. a risolvere i problemi con l'aggravio delle pene, preferendo sempre la soluzione dei problemi alla radice dei motivi per cui gli stessi problemi sono generati. Anche in questo caso abbiamo sollevato il problema, per attenuare il fenomeno di quelli che sono omicidi colposi (cioe' non commessi volontariamente, ma come conseguenza di un involontario comportamento delittuoso o illecito) chiedendo una maggiore sicurezza stradale (1).
Ma, da irriverenti osservatori quali siamo, abbiamo anche evidenziato come sulla materia (piu' che talvolta) ci sono diversi politici che sembra non ragionino per il bene comune: dicono di voler risolvere i problemi che via via si presentano nel nostro quotidiano, parlando alla cosiddetta pancia dei loro presunti elettori. Fidano sul fatto che -elettori un po' distratti e magari colpiti nei sentimenti da fatti legati ad incidenti stradali in cui e' morto un loro congiunto- si sentano appagati dalla vendetta: “mi hai ucciso il figlio perche' guidavi ubriaco o distratto? Ti metto in galera buttando la chiave della porta nell'oceano piu' lontano”. Sara' che abbiamo frequentato scuole diverse da questi nostri legislatori, e ci hanno insegnato (e anche convinto) che non si governa o amministra con la vendetta e le galere piene di persone, ma con la testa e col buon senso, con la rieducazione e -soprattutto- cercando di impedire che le persone si facciano male (migliori strade, infrastrutture e vigilanza nella fattispecie).
Ordunque, questi politici “cacciavoti” ad ogni prezzo, si distinguono in vario modo e appartengono a tutte le parti politiche. Tra essi annoveriamo anche il presidente del Consiglio dei ministri e, in modo particolarmente tenace il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini. Per quest'ultimo, che talvolta si distingue per garantismo e non giustizialismo, crediamo sia scattata una molla “cacciavoti”: il comitato di cittadini che ha caldeggiato l'introduzione dell'omicidio stradale, ha avuto origine nella sua citta' Firenze, che (legge elettorale -ed “elettoranda”- permettendo) e' anche il suo cosiddetto collegio... e si e' buttato a capofitto in merito. E' di ieri questa sua triste (per noi) dichiarazione rilasciata all'agenzia stampa Ansa: "Ieri a Genova un cittadino è stato ucciso da un uomo che guidava sotto effetto di alcool e droga. Se la legge sull'omicidio stradale fosse già applicabile, oggi quella persona sarebbe punita più severamente. E' una ragione in più per fare in fretta con l'approvazione del reato. Sarebbe colpevole sprecare altro tempo."
Meno male che ha “solo” detto “quella persona sarebbe punita piu' severamente” e non “quella persona sarebbe oggi viva”..... (siamo irriverenti...). Ma quel che piu' ci lascia basiti e quel “sarebbe colpevole sprecare altro tempo”. Domanda: sprecare per cosa? Ed e' questa la domanda a cui spereremmo che tutti questi adoratori delle super-pene ci rispondessero. Ma, tranquilli, non lo faranno, perche' arrampicarsi sugli specchi e' difficile. O forse qualcuno -in buona fede, non “cacciavoti”- crede che aumentando la pena per qualcuno che commette involontariamente un omicidio possano diminuire questi stessi omicidi? Risposta scontata del “cacciavoti” e del presunto in buonafede: e dove lo metti il deterrente della pena? Nostra risposta: Da nessuna parte e senza possibili effetti su quanto si auspica. O forse qualcuno crede che un ubriaco non si metta al volante col pericolo di ammazzare qualcuno perche' teme che lo mettono in galera per venti anni? Suvvia... ma non siete mai stati ubriachi? Solita risposta scontata del “cacciavoti”: ma non ti ubriacheresti sapendo che marcirai in galera. Ah si'? -diciamo noi. Caro viceministro, a tutti quelli come lei diciamo: ma, oltre a cercar voti, dove vivete?
Quindi, forse il problema non e' il deterrente della pena maggiore, visto che gli umani sono quello che sono (imprevedibili, ingovernabili e -almeno nel nostro sistema cosiddetto occidentale- liberi), ma creare le condizioni strutturali e di vigilanza perche' ci si faccia tutti meno male.
E per dire questo bisogna essere irriverenti? Povera Italia!

(1) Qui la nostra posizione in modo piu' articolato
 
 
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS