Le decisioni che vengono prese in Parlamento per la sua vita interna intima, sono importanti: indicano lo stato dei costumi delle nostre istituzioni. Se si considera che in genere è un luogo in cui i costumi sono molto più formalmente restrittivi che non nella vita dei comuni mortali, quando c’è qualche novità, è importante.
Alcune decine di anni fa, presidente della Camera Gianfranco Fini (destra), fu concessa la possibilità (grazie all’on. Donatella Poretti) per le donne di portare il figlioletto piccino e di allattarlo e cambiargli i pannolini in una specifica stanza destinata alla bisogna.
E di qualche settimana fa, presidente del Senato Ignazio La Russa (destra), la possibilità che i parlamentari si possano portare i propri pet (in genere cani), ché facciano loro compagnia, probabilmente con altrettanti benefici riscontrati con la concessione ai malati di portare cani in ospedale.
La destra innovatrice, quindi.
Ma, andiamoci calmi. Tutti hanno un limite, destra innovatrice inclusa. Visto quanto accaduto in questi giorni al ministero della Cultura, dove un collaboratore è stato praticamente costretto a dimettersi perché appartenente alla comunità Lgbtq+ - probabilmente se fosse stato zitto sui propri gusti sessuali nessuno lo avrebbe spinto a lasciare.
Va bene le mamme, vanno bene i cani, tutti contesti in cui l’uomo, quando c’entra, svolge la sua funzione mascolina… ma i finocchi no - avranno pensato, e hanno messo in pratica - non esageriamo. Non sappiamo cosa sarebbe accaduto per le finocchie o un* cosiddett* fluid*. Sappiamo solo che il “delitto” è aver manifestato i propri gusti.
Chissà quando e come si potrà sdoganare una persona lgbtq+... e se il doganiere sarà sempre di destra…..
Ma la sinistra? Boh, pare che certe cose non le faccia.
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