Le famiglie italiane potranno escludere dall’Isee gli investimenti in titoli di Stato e in Buoni e libretti postali, per importi fino a 50 mila euro. Il decreto, pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale del 18 febbraio, entrerà in vigore dal 5 marzo.
L’Inps elaborerà le nuove attestazioni tenendo conto delle novità introdotte dal decreto ma non correggerà automaticamente gli Isee rilasciati in precedenza. Bisognerà dunque presentare una nuova dichiarazione sostitutiva unica (Dsu).
L’Inps aveva sottolineato fin da subito di non poter applicare le nuove norme in assenza della pubblicazione in Gazzetta. Ciò significa che i certificati, necessari tra l’altro per l’Assegno Unico e Universale (Auu), non potranno tenere conto della novità introdotte fino al 5 marzo.
Considerando però che il termine ultimo per presentare l’Isee (ed evitare di ricevere l’assegno-base) è fissato al 28 febbraio, le famiglie che hanno Btp o gli altri titoli saranno costrette a presentare una seconda domanda (pagando una somma compresa tra i 15 e i 25 euro qualora scegliessero di rilvolgersi al Caf)
Gli Isee rilasciati prima dell’entrata in vigore delle nuove norme restano validi, fatto salvo il diritto a richiedere una nuova attestazione. Ma si potrà aggiornare l’Isee non appena il decreto sarà in vigore, ossia a partire dal 5 marzo, e quindi l’Inps sarà tenuto a effettuare i conteggi sulla base del nuovo attestato per chi deciderà di presentare un nuovo modello.
Il decreto rende operative le norme della legge di Bilancio 2024 che hanno stabilito di escludere dal calcolo del patrimonio mobiliare ai fini Isee gli investimenti, fino ai 50 mila euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale).
La relazione tecnica indica per le famiglie un effetto positivo per 44 milioni di euro all’anno come maggiorazioni dell’Assegno Unico e Universale, mentre esclude l’incidenza sul diritto per gran parte delle prestazioni sociali minori, per via di limiti dell’Isee già molto bassi.
(Milano Fiinanza)
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