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 ITALIA - ITALIA - Profughi ucraini e lavoro in Italia
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Notizia 
14 marzo 2022 14:08
 
Nell’emergenza umanitaria legata all’offensiva russa in Ucraina, stiamo assistendo a qualcosa che non avevamo mai visto. Se per richiedenti asilo, rifugiati e migranti finora uno degli scogli maggiori è stata la ricerca di un lavoro, per i profughi ucraini che stanno fuggendo dal conflitto – oltre alla messa a disposizione di case e viveri – stanno arrivando da ogni parte offerte di assunzioni. 

Il piano del Viminale Il governo italiano ha stilato un piano con una «rete di protezione» che prevede anche l’accesso a scuola per i ragazzi, la mediazione linguistica e culturale, e per gli adulti la possibilità di lavorare regolarmente, ha spiegato la ministra Luciana Lamorgese. Ed è stato addirittura il ministro leghista del Turismo Massimo Garavaglia ad auspicare l’introduzione di «deroghe urgenti al decreto flussi migratori» per consentire ai profughi ucraini di lavorare nel suo settore di competenza, dove le richieste sono già arrivate.
 
Le voci Sui gruppi social, dove si scambiano informazioni per l’accoglienza, tanti ucraini cercano già lavoro. «Sono un’insegnante e interprete di inglese da 12 anni. Pronta a fornire il mio cv e a trasferirmi», scrive Anastasia. «Sono interior designer, ma cerco qualsiasi opportunità lavorativa», dice Yuliya, che posta una foto con sua figlia Alice. 
 
Le imprese E le offerte di lavoro, come dicevamo, non mancano. Confcommercio Udine si è fatta subito avanti anche nell’ottica di tamponare la carenza di personale nei ristoranti e nelle strutture turistiche. In Veneto, tra Padova e Treviso, 67 aziende hanno messo a disposizione 240 posti di lavoro come addetti al packaging, confezionamento e magazzino, lavorazione del legno, personale di sala, bar e ristorazione negli alberghi, autisti e anche informatici. Conflavoro ha creato la sezione “Conflavoro per l’Ucraina”, con una piattaforma per far convergere offerte di alloggio e di lavoro. E le disponibilità sono già numerose. E c’è chi, come Mariano Rigotto, presidente Confimi Apindustria Vicenza, ha chiesto di poter usare i voucher per «semplificare al massimo le pratiche per l’assunzione e gestire in modo flessibile il rapporto di lavoro, considerando che nessuno può sapere quando potranno rientrare in Ucraina».
 
Le agenzie Anche le Agenzie per il lavoro si sono attivate per fornire servizi finalizzati all’occupazione. «Ci attendiamo l’arrivo di donne e uomini che potranno essere impiegati nel settore ampio dei servizi, ma anche tanti che possiedono specializzazioni tecniche ed elevata formazione per le quali vi è carenza in questo momento in Italia», ha spiegato il presidente di Assolavoro Alessandro Ramazza. 
 
Fuori Italia Lo stesso sta accadendo all’estero. In Canada il presidente del settore della componentistica dell’auto ha messo a disposizione «posti di lavoro immediati» per i rifugiati ucraini. In Portogallo, il ministero del Lavoro ha creato una piattaforma ad hoc, dove si sono già registrati oltre 11mila annunci per gli ucraini in arrivo. In Grecia, il ministro del Turismo parla di 50mila posizioni nel settore rimaste scoperte che potrebbero essere occupate dagli ucraini in arrivo. E magari – aggiungiamo noi – anche dagli altri profughi che continuano ad arrivare attraversando il mar Mediterraneo. Il che vale per anche per l’Italia e gli altri Paesi europei.
Come ha spiegato Filippo Grandi, alto commissario Onu per i rifugiati, «spero solo che quando questo immane disastro sarà terminato, e non so dire quando, la lezione che l’Europa ha imparato sotto la pressione dell’Ucraina verrà applicata in futuro anche in altre crisi, grandi e piccole. Questo è il modello da seguire»

(Linkiesta economy del 14/03/2022)
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