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 ITALIA - ITALIA - La Tari più cara a Pisa ma impatto su famiglie è maggiore al Sud
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13 febbraio 2025 13:15
 
E' Pisa la città italiana in cui la Tari costa di più: nel 2024 il costo è stato di 595 euro medi a famiglia. All'opposto La Spezia dove la tassa sui rifiuti è stata invece pari a 170 euro a nucleo.
E' quanto emerge da uno studio della Uil, che calcola la media nazionale a 337 euro. L'indagine, realizzata dal Servizio stato sociale, politiche fiscali e previdenziali, immigrazione del sindacato, diretto dal segretario confederale Santo Biondo, evidenzia un incremento della Tari in tutte le macroaree del Paese. Se si considera, però, l'impatto sul reddito netto medio familiare, questo risulta più elevato al Sud e nelle Isole, con un'incidenza della Tari pari all'1,34%, ossia più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel Nord-Est. Uno squilibrio "non giustificato né dalla qualità del servizio né da una maggiore produzione di rifiuti", ma risultato di un sistema "inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento", commenta la Uil.

La Uil elenca le città più care: a Brindisi si versano 518 euro; a Trapani 511 euro; a Genova 508 euro; a Pistoia 504 euro; a Napoli 493 euro; a Reggio Calabria 487 euro; a Barletta 485 euro; a Siracusa e ad Asti 481 euro. Tra le più economiche, oltre a La Spezia, figurano invece Belluno 186 euro; Novara 189 euro; Brescia 195 euro; Ascoli Piceno 200 euro; Trento 202 euro; Macerata 204 euro; Vercelli 205 euro; a Udine 211 euro e Pordenone 214 euro.
Roma e Milano sono in media rispettivamente a 326 e 306 euro a nucleo familiare.
Ai fini dell'indagine, è stato quindi estrapolato dalla banca dati dell'Istat il "reddito netto medio familiare senza affitti figurativi" (al netto delle imposte e dei contributi, escludendo il valore dell'affitto figurativo) dell'anno 2023 ed è stato rapportato alle medie della Tari delle quattro zone geografiche del nostro Paese. Nel 2024 le famiglie meridionali (isole comprese) hanno sostenuto una spesa media di 388 euro, contro i 278 euro del Nord-Est del Paese. Peggio ancora, l'incidenza della Tari sul reddito familiare è dell'1,34% nel Mezzogiorno, più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel Nord-Est. "Questo squilibrio non è giustificato né dalla qualità del servizio né da una maggiore produzione di rifiuti, ma è il risultato di un sistema inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento. Peraltro, - sottolinea la Uil - il sistema complessivo di gestione dei rifiuti vive purtroppo diverse criticità come, ad esempio, la carenza di un'adeguata rete di impianti di raccolta e trattamento, il persistente ricorso allo smaltimento in discarica e i poco soddisfacenti livelli di differenziazione dei rifiuti e recupero delle risorse. Tutte cose che si accentuano in alcune aree del Paese". (ANSA).

 
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