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 ITALIA - ITALIA - Fecondazione eterologa. La situazione al Careggi di Firenze
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Notizia 
7 aprile 2015 13:42
 
Più di 600 coppie già visitate e in attesa di avere accesso alla fecondazione eterologa. Altre 2.000 in lista di attesa a ottobre 2016, oltre la metà delle quali provenienti da altre Regioni. E' in Toscana il centro pubblico di procreazione medicalmente assistita più attivo d'Italia, all'ospedale Careggi di Firenze, dove è stata ottenuta a oggi "una gravidanza da eterologa attualmente alla 28esima settimana di gestazione, mentre altre due potrebbero essere in corso: stiamo aspettando di effettuare l'esame delle beta-Hcg", dice all'Adnkronos Salute Elisabetta Coccia, direttore della struttura organizzativa dedicata alla Procreazione medicalmente assistita dell'Azienda ospedaliera fiorentina. "Le altre che abbiamo tentato - racconta l'esperta a un anno dalla sentenza della Consulta che ha 'aperto' all'eterologa - non sono andate a buon fine, ma si trattava di inseminazioni, che hanno percentuali più basse di riuscita. Per l'ovodonazione abbiamo finalmente attivato tre fronti da cui reperire i gameti, cosa non semplice: il numero 'verde' che i donatori possono chiamare, ma che è stato contattato solo da uomini; l'egg-sharing, che resta marginale come procedura; e le acquisizioni tramite banche estere, che erano indispensabili e che ormai da qualche settimana sono partite: abbiamo accordi con quattro banche spagnole reclutate tramite bando pubblico europeo. Abbiamo così potuto attivare i nostri 'ritorni', cioè stiamo richiamando le coppie che avevano completato l'iter ed erano state messe in liste attesa per effettuare l'eterologa: una quindicina sono già in trattamento, e mercoledì se ne aggiungeranno altre 15". "Tutte queste procedure non sono banali, c'è una modulistica inimmaginabile per informare le coppie". Il criterio con cui si 'richiamano' le coppie è l'ordine di inserimento nelle liste d'attesa, dando la priorità a chi sta per compiere i 43 anni: oltre si esce dai Livelli essenziali di assistenza (Lea), che la Toscana ha già approvato, fissando un ticket di 500 euro per la procedura".
"Nei centri pubblici non si sono ancora avuti bimbi nati da eterologa - spiega Coccia - perché non ci sono stati i tempi: avremmo dovuto iniziare immediatamente a settembre, subito dopo il documento approvato dalle Regioni, ma anche se fossimo stati così veloci non sono trascorsi i 9 mesi. Come strutture pubbliche a noi è pesato un aspetto normativo burocratico, che i centri privati non hanno avuto. Ora però siamo sereni e continuiamo a chiamare le coppie in attesa". Secondo l'esperta, le difficoltà che permangono sono a monte: "Bisogna innanzitutto far capire che bisogna cercare i figli prima, e fare una corretta informazione. Inoltre se non stimoliamo le donatrici di ovociti con un premio di solidarietà, dato che fra terapie e procedure perdono almeno 20 giorni di lavoro o di studio", non avremo mai il numero di gameti sufficiente a colmare la domanda. "Questo lo dimostra anche il fatto che il numero telefonico attivato dal Careggi ha ricevuto solo telefonate da uomini e nessuna da donne. Occorre infine sensibilizzare le nostre giovani, che magari non vedono da qui a 5 anni un progetto genitoriale, a cogliere l'opportunità di preservare i gameti per se stesse, e di donarne qualcuno a scopo solidale. Solo così potremo avere delle banche anche in Italia".
 
 
 
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