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Addio, papa Benedetto. Benvenuto, don Beppino!!!
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
1 marzo 2013 6:41
 
"Il primo giorno di marzo. Mi piace questo periodo dell’anno” (Snoopy)

Caro don Beppino,
che ispirazione hai avuto! Che bella cosa hai fatto!
Rinascere alle soglie degli 86 anni non è da tutti, anche se non sono più i tempi in cui si riteneva impossibile una evoluzione psichica nelle persone di una certa età. E così tu ci spiazzi tutti e ci dici, una volta tanto coi fatti e non solo con le parole, che anche nella vecchiaia che si va facendo più tarda lo spirito umano è capace di rinnovarsi, di sparigliare addirittura le carte di un gioco che da secoli sembrava fissato nella sua solennità sacrale.
Onore al merito, don Beppino! Con la tua sana percezione di non essere più all’altezza del compito che ti era stato affidato hai dato un bel tocco creativo che ha scosso e continuerà a scuotere non solo quella particolare società, di cui dal 2005 eri (almeno nominalmente) il capo, ma anche tutto il mondo, perché sarebbe superficiale negare la notorietà mondiale del papa e della chiesa cattolica, così uguale a se stessa da quasi due millenni. E, cosa che più conta, hai messo in movimento le coscienze, i cuori, le menti dei singoli individui: ma allora, si può cambiare!? Ma allora, ci si può congedare da una situazione che ci asfissia!? Ma allora … ma allora … ma allora!?
E’ così, secondo me, che l’essere umano partecipa alla creazione, che è comprendere la novità, uscire dal solco dell’abitudine, della consuetudine, anche della tradizione – sia pur venerabile e venerata – per attingere finalmente alla propria irripetibile originalità. E’ questo, secondo me, il guizzo dell’animo umano che più risponde al messaggio biblico della creazione: l’essere umano fatto a immagine e somiglianza del Creatore.
E bravo don Beppino! Finalmente hai fatto coincidere il fatto alla parola. Perché vedi, nel corso degli ultimi anni ho percepito in modo crescente l’abisso esistente fra quello che il papa diceva e quello che lo stesso papa faceva. E non perché quello specifico papa fosse una persona particolarmente ipocrita, come ne abbiamo tante in circolazione qui da noi, ma per il semplice fatto che tutto, intorno a lui (nella curia romana e anche altrove sempre nella chiesa), indicava una pratica esattamente contraria alle buone intenzioni delle parole. Verità, giustizia sociale, rispetto per la vita, pace … cose bellissime, ma non molto frequentate nella pratica della chiesa cattolica. Ragion per cui la sua credibilità è calata enormemente anche fra i suoi “fedeli”.
E a un certo punto ho visto con estrema chiarezza che il problema della chiesa cattolica sta nella mistione della funzione del pastore con quella del capo di stato. E sembra che sia venuto il momento per la Chiesa cattolica di rispondere a questo aut/aut: Aut pastor aut rex! O pastore o capo di stato, il papa - e la chiesa: o semplice comunità di sorelle e fratelli o potere temporale, incarnato in uno stato che, per sopravvivere, non può non praticare la menzogna e l’ingiustizia.
Caro don Beppino, sono certa che anche tu abbia chiaro tutto ciò (e anche molto di più!), e che, tanto per fare un esempio, abbia capito in modo definitivo che se uno stato ha una banca (e ce la deve avere), deve sottostare alle regole del denaro, e che bisogna fare gli investimenti più remunerativi … e se essi vengono da titoli legati allo sfruttamento del lavoro nei Paesi emergenti o ancora sommersi, o dal commercio delle armi, o dalla fabbricazione, che so, dei preservativi …, beh, come si dice in latino, “pecunia non olet” e amen! Ma questo "Amen" nella Bibbia è parola divina, tu lo sai meglio di me, e, quando si trova nei vangeli sulle labbra di Gesù, viene tradotta: “In verità, in verità …”, e quindi la dissonanza fra la teoria sulla verità della chiesa cattolica e la sua pratica è di una forza così prorompente che ignorarla è (stata) un’impresa sempre più dissanguante e foriera di mali sempre più gravi.
E così, considerandoti una persona onesta e sofferente per queste ormai insostenibili contraddizioni, mi piace pensare che proprio questo sia il motivo principale del tuo metterti da parte, perché ce ne vuole di forza per liquidare una volta per tutte questa menzogna che dura da 1700 anni, da quando fu datato l’inizio dell’improvvida mistione del potere spirituale e di quello temporale con quella “donazione di Costantino” segnalata come un falso almeno fin dal XV secolo, e che da tempo anche gli studiosi cattolici si sono risoluti a considerare tale.
Come conclusione, desidero farti sinceri e affettuosi auguri per il tuo futuro che comincia oggi: un futuro di primavera spirituale e di buona salute fisica, da vivere con agio lontano dai luoghi di ogni potere, magari tornando a immergerti nella tua madrepatria e madrelingua, che so, in un villaggio bavarese, dove, uscendo dal convento che ti ospita, potrai incontrare le persone comuni, e stringere forse la mano di una donna che si è trovata nella necessità di abortire, benedicendola per quello che è, e ricevendo, a tua volta, la sua benedizione. E un’altra volta, forse, scambiare due parole alla pari con un uomo gioioso che gioca con il suo bambino e scoprire che non ti scandalizza venire a sapere che a casa li aspetta un altro uomo altrettanto gioioso … Ci sono tante cose belle, nella vita comune di ogni giorno, don Beppino caro, anche in quelle che non rispondono a determinati princìpi, e sono certa che le saprai apprezzare in una fioritura di riconoscenza, scoprendo pure quanto è bello quando un bambino o una ragazzina, salutandoti, ti chiamerà “Nonno!”.
E dunque, di nuovo benvenuto fra di noi persone comuni! Sii lieto! Dio vuole bene anche a te così come sei!
Annapaola
 
 
 
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