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Avvocati Autenticatori e Referendum. Il Foro si mobiliti e rivendichi il proprio ruolo costituzionale
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Comunicato di Claudia Moretti
25 maggio 2021 10:31
 
Forse è arrivato il momento anche per gli Avvocati di dimostrare a tutti il valore della preparazione tecnica della categoria e dell’amore per il diritto, e per il funzionamento delle regole.

E’ noto che egli ultimi trent’anni, con rare eccezioni, le iniziative sui diritti civili, sui temi del fine vita, sulle tematiche di bioetica, hanno raramente trovato origine o risposta parlamentare. E’ solo grazie alle iniziative di disobbedienza civile, di isolati gruppi o di coraggiosi individui, o grazie ai pochi casi umani dolorosi che si sono prestati ai media, che si sono raggiunti i traguardi di civiltà giuridica in materia di “scomodi” - eppur fondamentali -diritti.

L’occasione è oggi offerta all’intera categoria, e a prescindere dalle opinioni e sensibilità di ognuno, dall’imminente campagna di raccolta firme per la consultazione referendaria promossa dall’Associazione Luca Coscioni, in materia di eutanasia. Associazione che ha rivolto un appello al Foro e ha chiesto a tutti gli avvocati italiani di dare la disponibilità ad autenticare le firme nell’imminente raccolta di 500.000 firme (luglio-settembre 2021)*.
Appello che Aduc divulga e fa proprio. Alcuni legali che ruotano intorno alla nostra Associazione hanno già dichiarato di rendersi disponibili per il servizio.

Autentica? Nelle procedure referendarie? Ebbene sì.**
Per coloro che hanno esperienza nei meccanismi referendari sanno bene cosa significhi portare alla Corte di Cassazione 500.000 firme autenticate, corrette, su moduli vidimati ecc… Sanno bene dell’enorme difficoltà dovute al tempo che corre (le firme vanno raccolte nell’arco di tre mesi) ed alla scarsità degli autenticatori limitati numericamente e di solito da retribuire per il servizio. Notai – 5000 su tutto il territorio nazionale - e qualche consigliere comunale, due o tre cancellieri.

Orbene.
L’art. 16-bis della legge n. 120/2020 di conversione del c.d. Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020) ha introdotto modifiche all’articolo 14 della legge 53/1990 estendendo agli avvocati la competenza ad autenticare le sottoscrizioni previste dalla legge, inclusi i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare. L’articolo 14 della legge 53/1990 oggi include anche gli avvocati iscritti all’albo che abbiano comunicato la loro disponibilità all’ordine di appartenenza.

Si tratta di una modifica passata un po’ in sordina, forse perché inserita nell’arco temporale pandemico, forse perché, con l’avvento delle notifiche in proprio, e poi a mezzo pec, con le varie aperture in punto di autentica nell’ambito delle norme di cui al PCT, non è nuovo l’ampliamento dei poteri di autentica dell’Avvocato. Adesso, però, con l’imminente raccolta firme per il Referendum abrogativo del divieto di eutanasia, il tema torna di attualità.

L’allargamento della platea degli autenticatori è tale, infatti, che gli Avvocati possono davvero rendere funzionale un meccanismo che sino ad oggi ha più volte fallito, non consentendo all’elettorato di esprimersi. Favorendo, cioè, di molto, il raggiungimento degli obbiettivi di raccolta delle 500.000 firme autenticate. Firme fino ad oggi autenticate da pochi, che d’ora in poi godranno di una numerosa categoria libero professionale (230.000 circa), adeguata e preparata, per coloro che vorranno, anche nel merito dei quesiti.

Si tratta di una potenziale rivoluzione per il ruolo degli Avvocati, per il loro prestigio anche di fronte all’opinione pubblica. La forza numerica e la coesione della categoria potrà, d’ora in avanti, godere della possibilità pratica, mediante l’autonomia nelle procedure di autentica, anche rivelarsi strumento di cambiamento e ammodernamento del paese, negli ambiti consentiti dagli strumenti di democrazia diretta, in un momento di estremo immobilismo della politica sui temi sensibili e non solo. Il che vuol dire, poter da soli diventare il centro di promozione dei diritti.

Oggi, in conclusione, con i nuovi poteri di autentica nelle procedure in questione, la categoria forense potrebbe rivendicare finalmente un duplice ruolo. Un ruolo di garanzia costituzionale che la vedono al centro della corretta applicazione delle leggi e procedure referendarie, da un lato. Dall’altro, rivestire un ruolo di promotore attivo e di iniziativa, che, proprio grazie ai poteri di autentica, potrà favorire e rendere possibile l’uso degli strumenti di democrazia diretta.
Un domani, infine, l’Avvocato potrà, nelle sue formazioni di appartenenza, esser esso stesso il centro promotore del cambiamento. Si pensi solo alle leggi di iniziativa popolare che richiedono 50.000 firme autenticate, a fronte di un numero potenzialmente quadruplo di avvocati autenticatori.

Un piccolo cambiamento nelle norme ma un grande seme che potrà germogliare. A patto che la preparazione tecnica dei molti avvocati si unisca alla passione civile.
Un’ottima occasione di riscatto anche davanti all’opinione pubblica.


NOTE
* https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/referendum-cerchiamo-avvocati-e-notai-per-lautenticazione-delle-firme
**Basterà inoltrare la seguente pec al proprio ordine di appartenenza:
“Egregio Presidente, con la presente comunico la mia disponibilità ad autenticare le sottoscrizioni per il referendum abrogativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 95 del 21-04-2021 proposto dal Comitato Promotore Referendum Eutanasia Legale, ai sensi dell’art. 14 della legge 53/1990 così come modificato dalla legge legge n. 120/2020 di conversione del c.d. Decreto semplificazioni (D.L. 76/2020) che prevede “la competenza ad eseguire le autenticazioni” delle sottoscrizioni per la convocazione di Referendum anche “(a)gli avvocati iscritti all’albo che abbiano comunicato la loro disponibilità all’ordine di appartenenza (…)”.
…Firma…

 
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