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BOMBA ALLO STADIO OLIMPICO
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Comunicato 
30 luglio 1996 0:00
 

SCOPPIA UNA BOMBA ALLO STATO OLIMPICO. CHE SUCCEDE? Roma, 30 luglio 1996. Se un evento simile a quello successo ad Atlanta succedesse all'Olimpico, cosa succederebbe? I principali problemi sono quelli relativi alla pressione da affollamento e alla calca da deflusso. Ma lo stadio Olimpico e' pronto?
La pressione da affollamento si riferisce al rischio di venire schiacciati dalla folla in caso di panico. Se si prende in considerazione la capienza del settore ultras, quello piu' affollato e a piu' alto rischio, il rapporto capienza/superficie, il rapporto capienza/vie di fuga verso il basso, la profondita' del settore, eventuali sistemi di apertura verso il campo, la possibilita' di scavalcare il divisorio tra gli spalti e il terreno di gioco, l'esistenza di una corsia di sfogo, si constata che il settore dedicato ai tifosi locali e' decisamente troppo profondo e di capienza elevata. Facciamo un esempio, per far capire: data una profondita' di 20 metri del settore, un rapporto capienza/dimensioni pari a 2,5 persone per metro quadrato ed un peso medio di 70 Kg per persona, in caso di pressione minima da parte della folla (non superiore al 20% del potenziale massimo), sugli spettatori delle prime file grava un peso di 500 Kg. A Roma le tribune hanno una profondita' di 60 metri, quindi la pressione sulle prime file sarebbe di 1500 Kg, una tonnellata e mezzo (che andrebbe moltiplicata per cinque nel caso di pressione massima). Inoltre alla delimitazione inferiore mancano vie di fuga o porte laterali, per cui i tifosi delle prime file rischiano di trovarsi in una sorta di vicolo cieco. Il meccanismo di apertura verso il campo e' piuttosto complicato dovendo essere sbloccato attraverso un sistema a pompa idraulica. La calca nel deflusso attiene al rapporto capienza e larghezza complessiva delle uscite. All'Olimpico, nelle uscite principali ci sono porte prive di sistema antipanico.
Sarebbe opportuno -dichiara Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell'Aduc- la eliminazione di questi inconvenienti e, per le nuove strutture, pensare a situazioni di emergenza con relative prove da effettuare, e' il caso di dirlo, sul campo.


 
 
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