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Censura. Sequestro Labos Editrice. Provvedimento d'urgenza dieci anno dopo la pubblicazione?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
20 marzo 2010 15:21
 
Un giudice del Tribunale di Sondrio, accogliendo un ricorso d'urgenza ha ordinato la rimozione dal sito internet di Labos Editrice di alcuni articoli, pubblicati sul periodico mensile “'l Gazetin” tra il settembre 2000 e l'aprile 2001 e archiviati online nella documentazione del “Caso fallimento Gianoncelli” (1).
Un provvedimento d'urgenza 10 anni dopo la pubblicazione? C'e' qualcosa che non torna.
Il curatore fallimentare, per la pubblicazione di questa documentazione, aveva perso una causa per diffamazione intentata contro l'editore, poi aveva vinto in Appello (e nulla era stato eccepito per la pubblicazione degli atti in web); ora si attendono gli esiti del ricorso in Cassazione dello stesso editore.
Dov'e' l'urgenza, visto che anche la condanna della Corte d'Appello e' di due anni fa?
Vediamo due aspetti:
1 - Dice il giudice, con l'ordinanza dello scorso 17 marzo: “...la condotta illecita (ndr: l'archivio in web) ha una autonoma valenza rispetto a quella che e' stata oggetto di giudizio da parte della Corte d'Appello”.... E' cosi' dopo dieci anni che e' in web?
2 – Il giudice... sembra che a Sondrio ci sia carenza di giudici:
a – per il ricorso d'urgenza e' stato chiamato il medesimo giudice che aveva assolto l'editore in Tribunale, che, proprio per questo, si e' fatto esimere dall'incarico;
b – il ricorso d'urgenza viene quindi affidato al dr Pietro Paci. Questo giudice, a cui fu affidata la prima causa civile, a suo tempo si fece esimere in quanto cordiale amico del presunto diffamato. Amicizia che invece sembra non sussistere piu' per il ricorso d'urgenza. Non solo, ma sempre il giudice Paci e' Presidente della Sezione Fallimentare del Tribunale di Sondrio, per cui ha svolto un ruolo nel fallimento Gianoncelli, la cui documentazione pubblicata in web e' alla base di tutta la vicenda.
Ripetiamo: a Sondrio c'e' carenza di giudici?
A noi non interessa entrare nella vicenda in se'. Siamo pero' interessati a liberta' di espressione, informazione e opinione.
Tempistiche e personaggi non ci tornano.
Un editore decide di pubblicare in web la documentazione di una vicenda che ha appassionato i propri utenti di riferimento, fatti e articoli al fallimento risalgono a dieci anni fa. Ora ne viene inibita la pubblicazione con uno strumento giudiziale d'urgenza che non ci sembra consono, ma solo palliativo per mancanza di altri. Siamo percio' portati a credere che ci si trovi di fronte ad un “tradizionale” caso di censura, nonche' violazione di quegli articoli della Costituzione che garantiscono le nostre liberta' in merito: il presunto danneggiato/diffamato non volendo che si parli della questione, non trova di meglio che una serie di circostanze e forzature, trovando forza nell'uso tragico di un ricorso d'urgenza dopo dieci anni dalla pubblicazione del corpo del reato....
La vicenda e' ancora giudizialmente aperta, sia per la causa civile che per il ricorso d'urgenza. Vedremo come finira'. Ma intanto e' bene che molti sappiano cosa puo' accadere quando esistono leggi liberticide che favoriscono la censura. Infine, non escludiamo di portare la vicenda in sede parlamentare, come spesso facciamo quando vediamo leso il diritto ad informare ed essere informati dei cittadini.

(1) Qui il caso nei particolari
 
 
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