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DROGHE ILLEGALI E RAZIONALITA'
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Comunicato 
3 ottobre 2000 0:00
 


IL GOVERNO SVIZZERO PROPONE LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS, MENTRE I GOVERNANTI ITALIANI SFILANO IN PASSERELLA CONFERMANDO CHE CIO' CHE E' STATO FATTO FIN'OGGI VA BENE ANCHE PER IL FUTURO: PROIBIRE E PUNIRE.

Firenze, 3 ottobre 2000. Il Governo svizzero presenta oggi una proposta di legge per la legalizzazione del consumo di droghe leggere. Si tratta di una decriminalizzazione che lascia comunque in sospeso la questione di produzione e vendita.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non si puo' dire che il Governo svizzero non abbia il senso della razionalita' pragmatica, anche perche' solo due anni fa, un referendum sulla liberalizzazione, fu respinto dal corpo elettorale di quel Paese.
E' evidente che l'esperimento della distribuzione controllata di eroina (confermato -questo si'- da un referendum), sta dando i suoi risultati positivi sanitari e amministrativi: drastica riduzione dei problemi sanitari legati al consumo di eroina e quasi scomparsa del mercato clandestino e fenomeni annessi e connessi di delinquenza. Risultati che hanno fatto riflettere i governanti di questo Paese sull'approccio al fenomeno droghe e sulla mina vagante della loro illegalita', portandoli a questa proposta che, anche in Parlamento, gode di ampio sostegno.
Se pensiamo che il Governo italiano, proprio nei giorni scorsi, in materia e' riuscito ad esprimersi con la sfilata di molti e autorevoli suoi esponenti alla Conferenza di Palermo dove, proclamando il nulla, si e' ribadito che il metodo seguito fino ad oggi -la proibizione ipocrita- e' quello vincente e da perseguire ad ogni livello (con vittorie e conquiste sul campo che possiamo vedere in ogni angolo delle nostre citta' ….); e lo hanno saputo dire con la complicita' anche del presidente della Camera Luciano Violante che, in altri simposi con i giovani del suo partito, fa chiacchera di antiproibizionismo, tra una visita ai produttori colombiani -i guerriglieri sanguinari delle Farc- e le E-mail che si scambia con i loro rappresentanti dopo averli accolti in pompa magna nel Parlamento italiano.
L'Italia e la Svizzera, due Paesi confinanti, con intensi scambi umani, economici e culturali, con centinaia di migliaia di lavoratori italiani che sono riusciti a dimenticare oltr'Alpe lo sfascio e l'incapacita' economica e politica di chi li governava, e tutt'oggi -la Svizzera- terra' d'esilio per tibetani scacciati dal potere cinese, e non solo.
Questo Paese ci sta dando ancora lezione di civismo, mentre le nostre carceri sono piene al 70% di detenuti per reati correlati a consumo e spaccio di droghe illegali, e i nostri tossicodipendenti sono come zombie a servizio della malavita, e i ragazzi che a milioni fumano spinelli devono andarseli a comprare da quegli stessi spacciatori che cercano di rifilargli altre sostanze illegali per loro piu' lucrose.
Crediamo che sia occasione, non solo per riflettere sull'approccio pragmatico al problema dei vicini svizzeri, ma su tutto quello che non viene fatto in Italia o che, declamato a singhiozzo, viene promesso da questo o quel governante (specialmente tra i "legalizzatori" del partito Ds) per invogliarsi la platea giovanile del momento, salvo poi non fare niente.
 
 
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