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FARMACISTI E SCIOPERO
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Comunicato 
10 ottobre 1996 0:00
 

PROTESTA DEI FARMACISTI. DAL 1 NOVEMBRE MINACCIANO DI FAR PAGARE TUTTE LE MEDICINE A PREZZO PIENO PER PROTESTARE CONTRO LA FINANZIARIA.
MA PERCHE' I DISAGI E I COSTI DI UNA CATEGORIA LIMITATA DI PERSONE, I FARMACISTI, DEVONO RICADERE SUGLI UTENTI DEL SERVIZIO SANITARIO? PERCHE' E' SEMPRE L'UTENTE E IL CONSUMATORE CHE DEVE PAGARE PER TUTTI? FINO A QUANDO CON QUESTI METODI INCIVILI?
UNA NOTA E UN INVITO DEL PRESIDENTE DELL'ADUC. Firenze, 10 ottobre 1996. I farmacisti minacciano di far pagare le medicine a prezzo pieno. Lo decideranno a livello nazionale fra qualche giorno, mentre in Toscana hanno gia' deciso. E' il loro modo di protestare contro la Finanziaria '97 che infierisce pesantemente sui loro bilanci.
Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, ha rilasciato la seguente nota, con relativo invito:
"I farmacisti potranno avere tutte le ragioni di questo mondo, ma quello che hanno deciso in Toscana e che si apprestano di decidere a livello nazionale, e' incivile. Veicolare le loro rivendicazioni di categoria attraverso gli utenti del servizio sanitario nazionale, facendo loro pagare il prezzo e il disagio della loro categoria, non solo e' incivile, ma alla lunga potrebbe anche ritorcersi contro.
Ma perche' deve essere il consumatore finale a pagare per loro? E' forse il consumatore colpevole dei loro problemi economici e normativi? Certamente no! Non solo, ma il servizio che le farmacie svolgono e' di primaria importanza proprio per la collettivita' (che su questo paga gia' le tasse), e allora, perche' deve essere l'utente a pagare due volte, lo Stato e il farmacista, per problemi che non lo riguardano direttamente?
E' per questo che rivolgo un pressante invito all'assemblea della Federfarma (che si terra' domenica prossima) a non condividere l'incivilta' della decisione dei loro colleghi toscani. Bisogna cambiare metodo radicalmente, altrimenti la legittimita' di una protesta si trasforma nel suo contrario. Altre forme di lotta contro lo Stato avido di tasse, ci possono e ci devono essere, e vanno ricercate nei rapporti che direttamente ognuno ha, non scaricando sugli utenti e i consumatori (che in questo caso sono anche utenti di un servizio che hanno gia' pagato, e consumatori di prodotti di primaria ed essenziale importanza).
Infine, il fatto che tutti usino questo metodo (sciopero delle Fs, delle Poste, degli autobus), non vuol dire che anche in questo caso bisogna fare altrettanto. Ogni volta che c'e' lo sciopero di un servizio di pubblica utilita', la nostra associazione viene subissata di proteste dei cittadini -ignare e inutili vittime. E sarebbe ora di finirla col disagio generalizzato come levatore di rivendicazioni: che ognuno paghi direttamente la sua protesta e non la faccia continuare a pagare ad altri.
Se i farmacisti lo vorranno, l'Aduc si impegnera' a consigliare e a studiare con loro i metodi di lotta piu' efficaci.


 
 
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