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LA LOTTA ALLA DROGA DELL'ONU CON IL CONTRIBUTO ITALIANO
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Comunicato 
6 ottobre 2000 0:00
 


IL PROF.ARLACCHI DANNEGGIA L'IMMAGINE DELL'ITALIA E FA PROPAGANDA DI POLITICHE INUTILI, PERDENTI E DANNOSE

Firenze, 6 ottobre 2000. Pino Arlacchi, direttore esecutivo dell'Ufficio Onu per il controllo delle droghe, in un'intervista ad un'emittente radiofonica, parlando dei successi della lotta alla droga della sua agenzia, ha detto che "la completa eliminazione della coltivazione di coca in Bolivia entro il 2001" e' l'obiettivo che si prefigge.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non sappiamo in base a quali strategie l'ex-senatore italiano Pino Arlacchi parli di questa possibilita' di successo. A noi ci viene in mente solo quello che e' successo in Afghanistan, dove l'Onu ha elargito contributi a raffica per l'eradicazione delle colture di oppio, con tanto di impegni del Governo locale che, una volta arrivati questi contributi, ha fatto opera di pompiere sostenendo di non poter intervenire nello smantellamento dei campi di oppio, perche' il prezzo per i contadini era troppo alto: quindi i soldi dell'Onu sono stati presi e le coltivazioni di oppio sono continuate con una piu' significativa egida del Governo talebano.
Nonostante questo il sen.Arlacchi continua a proporre la sua politica perdente.
Nel caso della Bolivia, poi, la situazione appare ancor piu' ardua, per cui proprio non sappiamo in base a quali valutazioni entro la fine dell'anno prossimo la coca sparira' dal quel Paese. L'occasione di dubitarne ci e' data dal fatto che i coltivatori di coca di quel Paese -il cui leader e' il deputato Evo Morales (si', proprio un deputato, e alla luce del sole)- in sciopero da due settimane contro le eradicazioni di coca ingiunte dal Governo, di fronte alla fermezza delle istituzioni, hanno fatto sapere che sono pronti a trasformarsi in gruppi di guerriglieri, sulle orme dei colombiani.
Che in quest'ultimo Paese i guerriglieri delle Farc siano potenti e controllano buona parte del territorio sud del Paese (con la benedizione del presidente della Camera italiana, on.Luciano Violante), e' risaputo. Ragion per cui, anche in Bolivia ci sono buone possibilita' che succeda altrettanto. Quindi l'obiettivo di Pino Arlacchi e' l'eradicamento della coca in quella parte del territorio boliviano che restera' sotto il controllo del Governo, consolidando meglio le zone che resteranno coltivate.
Buona prospettiva! Buona politica! Buona lungimiranza! Questi sono i risultati ormai scontati di un approccio al problema che, col tempo, si dimostra sempre piu' errato e dannoso: quello della proibizione, del favorire la produzione di materia prima che, per essere commercializzata, ha bisogno della delinquenza.
La domanda che giriamo al nostro Governo, e' la seguente: siamo proprio sicuri di continuare a sostenere il prof.Pino Arlacchi in quell'incarico? Non sta danneggiando il buon nome internazionale del nostro Paese, perseguendo una politica perdente inutile e dannosa? L'anno prossimo il mandato di Pino Arlacchi scadra', non e' forse il caso di pensare ad un suo successore con approcci completamente diversi rispetto al fenomeno di produzione e commercializzazione di droghe illegali?
 
 
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