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MUCCA PAZZA: CHI PAGA?
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Comunicato 
19 gennaio 2001 0:00
 


IN GENERE CHI SBAGLIA PAGA, MA STA SUCCEDENDO CHE CHI HA SBAGLIATO VIENE PAGATO DALLE VITTIME, CIOE' I CONSUMATORI/CONTRIBUENTI

Firenze, 19 gennaio 2001. Il ministro delle Politiche agricole ci fa sapere che lo Stato interverra' massicciamente per pagare l'emergenza mucca pazza. Infatti sono a carico dell'erario l'abbattimento degli animali infetti o presunti tali, l'incenerimento delle farine pericolose, i test e lo stoccaggio delle carni.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
In genere, si dice che "chi sbaglia paga", quindi vuol dire che lo Stato cosi' generoso verso gli allevatori, si e' reso conto di aver sbagliato e sta pagando. Ma non e' tutto cosi' semplice, perche' se fin dal 1994 era vietato l'uso di farine animali per l'alimentazione dei bovini, e nonostante questo sono state utilizzate dagli allevatori (il bovino 103 della Cremonini era nato dopo il 1994), vuol dire che anche questi ultimi hanno la loro buona responsabilita', anche piu' dolosa di quella dello Stato: quest'ultimo, tutto sommato, ha dimostrato di essere incapace perche' ha solo seguito cio' che gli imponevano le direttive Ue, ma gli allevatori hanno violato la legge.
E allora, perche' lo Stato (inclusi i contributi Ue, che sono frutto anche di parte dell'Iva che l'Italia versa) deve pagare per il dolo di alcuni privati: cioe', perche' i consumatori/contribuenti devono pagare coloro che li hanno minacciati con le loro dissennate scelte?
Non solo, ma oggi sul mercato, prodotti come carni bianche e pesce (quello semplice tipo azzurro, non quello pregiato) hanno i prezzi che vanno all'insu' perche' la domanda cresce. E chi rimborsera' i consumatori per questi aumenti? Se dovessimo utilizzare la stessa logica dello Stato che paga gli allevatori, dovrebbe essere lo stesso Stato ad intervenire perche' i prezzi non aumentino. Ci troveremmo, infine, in una situazione, di mercato calmierato e controllato, con logiche che ammazzerebbero lo stesso mercato. Ma, se dovessimo applicare i criteri della giustizia, non potrebbe essere altrimenti, oppure e' piu' giusto chi viola le leggi rispetto a chi consuma e acquista?
Siccome nella nostra comunita' abbondano gruppi e associazioni (anche di consumatori) che fanno dello "Stato mucca" il loro riferimento per le scelte di politica economica, non ci dovrebbe stupire se dovesse venir fuori una simile rivendicazione. Per evitarla c'e' solo una soluzione: che chi sbagli paghi, inclusi gli allevatori, e non sia lo Stato a pagare per loro completamente, ma paghi solo la sua parte di responsabilita'. Altrimenti a pagare sara' sempre il solito consumatore che, vista la situazione di totale incertezza e mancanza di sicurezza, sarebbe proprio "cornuto e mazziato".
 
 
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