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MUCCA PAZZA COME PREAMBOLO DEL RAFFORZAMENTO DELLO STATO MUCCA?
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Comunicato 
24 gennaio 2001 0:00
 

E' CIO' CHE SI APPRESTA A FARE IL MINISTRO DELLE FINANZE
E I CONSUMATORI CHI LI PAGHERA'?
I METODI PER FAR FRONTE ALL'EMERGENZA ECONOMICA CI SAREBBERO (DEFISCALIZZAZIONE E DEREGULATION PER FAVORIRE E AMPLIARE IL MERCATO SENZA PENALIZZARE I CONSUMATORI), MA SEMBRA CHE AL GOVERNO MANCHI PROPRIO IL DNA PER PENSARE E AGIRE IN QUESTO MODO.

Firenze, 24 gennaio 2001. Il ministro delle Finanze ha fatto piu' precisamente sapere quali saranno le misure che il Consiglio dei ministri di venerdi' prossimo varera' per compensare i danneggiati dalla crisi mucca pazza. Fisco piu' leggero, contributi per la distruzione delle carcasse e degli organi a rischio, cassa integrazione per i dipendenti dei mattatoi e delle grandi macellerie. Un'operazione che sara' compensata con il ritocco dei prezzi dei giochi e delle sigarette: "pescando piu' nei vizi che nelle virtu'" come ha precisato in un'intervista Ottaviano Del Turco.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
A parte il pippotto moralistico sul vizio e la virtu', che non ci sembra consono a chi amministra le finanze di uno Stato, quanto piuttosto ad un prelato di periferia, e che pone la capacita' attrattiva economica delle iniziative di questo Governo al pari di quanto fatto negli ultimi 50 anni da chiunque (le tasse sulle sigarette come riserva di caccia …) …….
…… Chi pensava che l'Italia si stesse avviando verso un'economia di mercato, dove vige il gioco della domanda e dell'offerta, si deve ricredere, perche' lo "Stato mucca" sta per rafforzarsi, grazie all'inezia dello stesso Stato e all'irresponsabilita' criminale di allevatori che hanno alimentato le loro mucche con mangimi proibiti. La responsabilita' individuale non esiste per i nostri governanti, ma solo la responsabilita' dello Stato, mucca o mamma che sia.
E i consumatori, chi li ripaghera' degli aumenti dei prezzi al dettaglio? Ci sara' qualche associazione di consumatori che chiedera' un bonus o i prezzi calmierati? Speriamo di no! Il Governo poteva intervenire in proposito, ma sembra che gli manchino proprio gli elementi base (il Dna) per farlo: cioe' una politica di defiscalizzazione e di deregulation dei settori interessati: rendendo piu' appetitivo il business e la trasformazione verso di esso di attivita' desuete e in calo per difficolta' oggettive e soggettive. Un'operazione che non avrebbe penalizzato i consumatori e avrebbe ridato linfa a economie in crisi, consentendo anche buone entrate fiscali grazie all'aumento di volume delle stesse.
Invece no! Siamo al palo, e oltre ai consumatori che pagano di piu', magari grazie a lobbies piu' potenti e introdotte nei rapporti con il Governo, viene data l'occasione perche' anche altre categorie avanzino le loro richieste come macellai e allevatori (l'indotto del settore non si ferma solo al consumo di carni per uso alimentare, ma coinvolge ampi settori: dalla cosmetica al calzaturiero, etc..).
 
 
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