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MUCCA PAZZA E MANGIMI
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Comunicato 
25 gennaio 2001 0:00
 

MUCCA PAZZA: MA COME SI FACEVANO I MANGIMI ANIMALI? ALCUNE DOMANDE AL MINISTERO DELLA SANITA' E DEGLI INTERNI

Firenze, 25 gennaio 2001. Come e' noto gli animali, in parte o in tutto, infetti o deteriorati, devono essere portati in impianti, cosiddetti ad alto rischio, sottoposti a triturazione e sterilizzazione. I ciccioli e il grasso cosi' ottenuti, dovranno essere inceneriti o sotterrati. Diverso il caso dei prodotti non a rischio o residui, come pelle, zoccoli, corna, che possono essere trasformati in prodotti per uso zootecnico, cioe' mangime animale per animali. Cosi' prescrive il decreto legislativo n.508/1992 in attuazione della Direttiva europea 90/667. Per impianti del primo tipo, detti ad alto rischio, occorre l'autorizzazione del ministero della Sanita', per quelli del secondo tipo, occorre una semplice autorizzazione amministrativa, rilasciata dalla Prefettura. Ci viene il sospetto -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che qualche prodotto destinato agli impianti ad alto rischio abbia preso la strada dei mangimifici. E' una preoccupazione che il Ministero della Sanita' e quello degli Interni vorremmo ci togliesse, rispondendo ad alcune semplici domande: quanti sono gli impianti ad alto rischio, quanti gli impianti di combustione, quanti i mangimifici autorizzati? Da dove arrivano i prodotti per gli impianti produttori di mangimi? Esistono impianti ad alto rischio che hanno la doppia autorizzazione, sanitaria e prefettizia? Sarebbe opportuno fugare questi timori.
 
 
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