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Popolazione stabile e in calo. Meno problemi
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Comunicato di François-Marie Arouet
14 marzo 2022 12:15
 
Istat fa sapere che la popolazione residente 2021 è -253mila rispetto al 2020 e il saldo naturale nascite-morti è di -310mila. Tutto molto condizionato dalla pandemia ancora in corso, che in due anni ha generato un calo di 616mila unità. Si tratta dello 0,4% di calo della popolazione: al 31 dicembre 2021 i residenti in Italia sono quasi 59 milioni.
Dati che fanno preoccupare chi ritiene che i saldi demografici debbano sempre essere in crescita ma, collocati nelle dinamiche demografiche mondiali in crescita, ci confortano. In Paesi come il nostro le crescite e i cali sono più sotto controllo rispetto alle esplosioni incontrollate dei Paesi del terzio e quarto mondo, esplosioni che, rispetto agli attuali 8 miliardi, sembra che nel 2050 porteranno il Pianeta a 10 miliardi di individui. Numeri che, oltre ad essere problematici lì dove si registrano, lo sono anche perché non possono che alimentare flussi migratori e relative problematiche connesse.
Il ruolo del nostro Paese, non contribuendo all’esplosione demografica, è quindi positivo. Non solo, ma gli consente di meglio attrezzarsi per aiutare i Paesi con natalità poco controllate.
Dati del genere nel contesto di crisi mondiale per guerra e carenze di materie prime confortano per il solo fatto che non aggiungono problemi a problemi.

 
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