AL MEGLIO? NO AL PEGGIO! LE STRANE VENDITE DEI TITOLI AZIONARI.

Roma,18 Ottobre 2000. Una strana definizione quella delle vendite dei titoli azionari "al meglio". Dovrebbe significare -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che l'azione e' venduta al massimo in un determinato periodo di tempo. Solo che "il meglio" e' determinato dal venditore, banca o societa' intermediaria. Che i soggetti in questione siano interessati piu' al bene della propria struttura che alle tasche del cliente e' un interrogativo che ci arrovella il cervello. Gli esempi non mancano, ultimo e' la questione degli interessi sugli interessi bancari, il cosiddetto anatocismo, che in questi giorni e' stato oggetto di una sentenza della Corte Costituzionale, per non parlare delle commissioni doppie effettuate sui fondi dei fondi. All'investitore non possiamo che raccomandare di fissare sempre un limite di prezzo, sia per le vendite che per gli acquisti: in questo modo e' il cittadino che fissa i valori ai quali un titolo deve essere venduto o acquistato, considerato che "il meglio" spesso corrisponde "al peggio" per il risparmiatore.