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CARA CASA FARMACEUTICA, E CARO MINISTRO CI SPIEGA COS'E' SUCCESSO AL PREZZO DEL TRANQUIRIT, AUMENTATO DEL 356% IN POCHI MESI?
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Editoriale 
15 settembre 2002 0:00
 
Il presidente dell'Aduc ha inviato la seguente lettera alla casa farmaceutica Aventis Pharma spa di Milano, alla Federfarma, alla segreteria del ministro della Salute e al CUF (Commissione Unica del farmaco).

Abbiamo davanti a noi due confezioni del farmaco "Tranquirit" (prodotto dalla "Aventis Pharma spa", principio attivo Diazepam, usato contro l'ansia e l'insonnia), esteticamente un po' diverse, ma e' lo stesso farmaco che ha solo la confezione diversa: quello in gocce 20 ml, e il codice Aic (che identifica il decreto ministeriale di autorizzazione alla commercializzazione) e' il medesimo (020445021) per entrambe.
L'unica differenza e' che sono state acquistate a distanza di pochi mesi una dall'altra.
La prima fa parte del lotto n.262, scade il 03/2006 ed ha il prezzo ancora espresso in doppia valuta: Lit.2000 ed euro 1,03. La seconda fa parte del lotto n.22201, scade il 03/2007 ed il prezzo di euro 4,70. Il primo prezzo (1,03) e' quello che risulta sul sito Internet del ministero della Salute.
Il "Tranquirit" fa parte della classe "C" (a totale carico del consumatore) e viene venduto dietro presentazione di ricetta medica. Quindi chi lo consuma, non lo fa per sentito dire o perche' si e' fatto ammaliare da una pubblicita' (come potrebbe succedere con i cosiddetti farmaci da banco), ma perche' glielo ha consigliato il medico, e sembra che sia proprio quello che gli necessita visto che gi viene prescritto anche se deve pagarlo integralmente di tasca propria. Tra l'altro, col principio attivo di questo farmaco, il diazepam, tra i 38 prodotti autorizzati dal ministero che lo contengono, solo uno e' di fascia "A" (gratuito) ed e' iniettabile (un sistema di somministrazione che per molti puo' essere poco pratico, e che per alcuni puo' essere un limite all'uso), mentre tutti gli altri sono di fascia "C". Quindi un farmaco, e un principio attivo, che se il medico ti dice che devi prenderlo, sei obbligato a pagarlo integralmente .... e su cui, di conseguenza, potrebbe essere piu' facile la speculazione sul prezzo: la Asl ad un prezzo aumentato del 356% potrebbe opporre un diniego e viste le quantita' di farmaci che sarebbero in gioco, l'azienda produttrice ne potrebbe avere un danno, ma di fronte al singolo consumatore, con tanto di ricetta del medico che gli prescrive proprio quel farmaco con quel principio attivo, il non-acquisto di qualche consumatore (caso molto raro) non porterebbe ad alcun danno.
In base a queste constatazioni, chiediamo lumi. A chi lo produce, a chi fa gli interessi della specifica categoria imprenditoriale e alle autorita' sanitarie e politiche. Noi non sappiamo perche' questo farmaco sia aumentato in pochi mesi del 356%, ma sicuramente subiamo gli effetti di questo aumento. E vorremmo capire, oltreche', ovviamente, denunciando quella che ci sembra una grossa speculazione economica e che ha buone possibilita' di essere una punta di un iceberg.
(Vincenzo Donvito)

 
 
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