Con l'inflazione che continua a crescere, governo e Parlamento che annaspano, amministrazioni locali sempre più lontane dalla fiducia dei cittadini e consumatori… abbiamo intrapreso un difficile percorso che, interrompendo le speranze e i segnali della precedente gestione del governo, ci porta in alto mare.

Siamo in buona compagnia, visto che Europa e mondo non sono altrimenti, ma abbiamo alcune peculiarità che possono aggravare il disagio diffuso.

on abbiamo innestato, politiche di riduzione di quel danno che comunque fa parte della rimessa in discussione del trend che aveva caratterizzato il Pianeta e l’Europa fino al 23 febbraio 2023, il giorno prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin. Una sorta di 11 settembre 2001 (attacco alle Torri gemelle) in versione planetaria come già era stato a New York, ma con un maggiore e determinato coinvolgimento di noi europei.
L’inflazione a due cifre non sembra arginata dai provvedimenti di governo e Parlamento, che annaspano come nel caso delle accise sulla benzina: più preoccupati di un presunto consenso di pancia e calma sociale delle corporazioni di riferimento piuttosto che per l'interesse pubblico. 

Questo dopo e mentre: 
- cercare di abolire i pagamenti pos, 
- il parlare a vanvera per inventarsi nemici su cui costruire un modello italiano di alimentazione eccellente per definizione.
- inventarsi reati per colpire i giovani.
- esaltare e perorare la giustizia come vendetta (Messina Denaro -1)
- sproloquiare su cultura, letteratura e storia italiana (slang -2; Dante)

Insomma, ne sono successe di cose dopo il 24 febbraio dell’anno scorso. Attrezziamoci ad una lunga traversata in compagnia di Stato e compagnie private arroganti e truffaldine. E soprattutto: non lasciamo correre nulla, magari per stanchezza e abitudine… ché è proprio quello su cui fa riferimento il nuovo mondo in cui viviamo, in Italia e non solo.

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2 - il ministro della Cultura che attacca chi usa termini inglesi dicendo che è snobismo radical chic…
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